Lettere estratte dal Carteggio D’Annunzio-Mussolini a cura di Renzo De Felice e Emilio Mariano, Mondadori, Milano 1971, 26 gennaio 2005
Il raid a Tokio. Mio caro Comandante, da molto tempo non Vi scrivo, ma non dovete pensare a un intiepidimento del mio entusiasmo
Il raid a Tokio. Mio caro Comandante, da molto tempo non Vi scrivo, ma non dovete pensare a un intiepidimento del mio entusiasmo. Ho avuto un momento di dubbio, quando tutta Italia [...] era avviluppata in una rete di insidie che non risparmiò nemmeno Fiume, ma sono sempre con Voi e non passa giorno senza che il Popolo D’Italia levi la sua voce per sostenere la santa causa. stato, per me, quello recente un periodo di grandi amarezze: due dei miei redattori mi hanno abbandonato e potrei dire tradito! Bisogna ristabilire i contatti fra noi e in questo senso abbiamo preso accordi con De Ambris. Ora, voglio intrattenervi su un’altra faccenda che mi sta molto a cuore. Ne parlai già [...]. Desidero di essere il preferito fra i giornalisti che hanno chiesto di seguirvi nel raid a Tokio. Ho telegrafato all’Aeronautica e mi hanno detto che i postulanti sono molti, [...] che a Voi tocca il decidere. Chiedo a Voi l’onore alto e il rischio di seguirvi sino a Tokio. Io non sono l’ultimo venuto nel giornalismo italiano, ho difeso l’aviazione colla penna e volando in un momento di acuto disfattismo aviatorio e sono stato con Voi nell’impresa di Fiume e ci sono ancora, mentre tutti i giornalisti italiani segnano il passo col Corriere se non col Tempo. [...]. A Voi decidere, caro Comandante. Io attendo con fede. Con immutata devozione. Vostro Mussolini. Milano, 10 gennaio 1920