L’Indipendente, 09/01/2005, 9 gennaio 2005
Eroi negativi. Insomma, il fumo che aveva segnato una linea di demarcazione tra uomini e donne, li ha poi ”livellati”, per dirla alla Totò
Eroi negativi. Insomma, il fumo che aveva segnato una linea di demarcazione tra uomini e donne, li ha poi ”livellati”, per dirla alla Totò. Per tutti il tabacco, fumato, masticato o annusato che fosse, ha rappresentato per secoli una forma di consolazione all’angoscia e alla malinconia, il passaggio all’età adulta, il sentirsi adeguati, l’appartenere a un mondo eroico e aristocratico. Oggi il mondo è cambiato. Chi fuma è l’eroe negativo, portatore di asocialità, regressione intellettuale e comportamento incivile. Se è vero che la Storia è la grande maestra, volgendoci indietro dovremmo dedurne che leggi e anatemi potrebbero nuovamente cadere nel nulla. Sarebbe interessante tra qualche centinaio di anni sapere che cosa si dirà dei risultati di questi nostri ”nuovissimi” divieti. Certo è che non stiamo scrivendo l’ultimo capitolo della storia del tabacco. Neanche la paura è stata mai sufficiente. Qualcuno ha scritto infatti che «è difficile valutare la quantità di paura efficace. Oltre una certa soglia conduce piuttosto alla sordità e alla cecità. Sappiamo tutti di essere mortali e viviamo solo dimenticandolo. E forse fumiamo per dimenticarlo».