Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2005  gennaio 09 Domenica calendario

Le proprietà del tabacco. Per Nicot il tabacco aveva «proprietà meravigliose contro il noli me tangere (lesioni della pelle) e le fistole ritenute inguaribili dai medici

Le proprietà del tabacco. Per Nicot il tabacco aveva «proprietà meravigliose contro il noli me tangere (lesioni della pelle) e le fistole ritenute inguaribili dai medici. un rimedio pronto e singolare per le ferite». Venne ben presto consigliato per la cura del raffreddore, perché si riteneva sciogliesse al meglio le mucose, oltre che di reumatismi, febbri e morsi di serpente. Ma la sua virtù principale era purgare il cervello e i suoi ventricoli dagli umori. Taluni ne elogiavano anche le proprietà tranquillanti che inducevano a scordare ogni pena e sofferenza. La stessa motivazione che anche oggi spinge a accendersi una sigaretta: rilassarsi, distrarsi e forse anche un po’ dimenticare. Consigliato a chi faceva lavori pesanti, ma anche agli intellettuali e soprattutto ai soldati, veniva somministrato alle donne per calmarne l’isteria. Ci si credeva davvero nelle sue potenzialità, se il fumo del tabacco veniva addirittura soffiato nell’ano come mezzo per rianimare gli annegati. Un opuscolo distribuito tra i soldati nella Prima guerra mondiale raccomandava di smettere di fumare ma di fare uso della cenere per i calli dolenti. Chi fumava, inoltre, poteva anche stare quattro o cinque giorni senza mangiare perché il tabacco, essendo un narcotico, attenuava i crampi della fame. E effettivamente anche oggi chi chiude con il vizio sa quanto questo gli costerà in termini di chili. Un altro pregio riconosciutogli era la sua efficacia nel soffocare altri effluvi meno gradevoli: sembra che nei teatri elisabettiani l’odore di fumo proteggesse da quello di aglio proveniente dagli spettatori più poveri. Il tabacco da fiuto veniva pure considerato dagli ecclesiastici un rimedio per mantenersi casti, perché smorzava gli appetiti sessuali.