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 2005  gennaio 25 Martedì calendario

Kelly Ruth

• Limavady (Gran Bretagna) 9 maggio 1968. Politico. Laburista. Ex segretario di Stato all’Educazione (dimissioni nel settembre 2008), è la più giovane donna mai accolta nel «cabinet», il governo ristretto britannico. Deputato dal 1997, anno del primo trionfo laburista, fu junior minister al Tesoro a fianco di Gordon Brown, ma seppe coltivare anche i rapporti con Blair. Ha fatto molto discutere in Inghilterra la sua appartenenza all’Opus Dei • «Una madre di quattro figli che lascia il lavoro per “riportare la famiglia al primo posto nella vita, perché se non lo facessi ora poi lo rimpiangerei”. È la scelta di Ruth Kelly [...] una donna abituata a battersi: il suo primo bambino è nato nel maggio 1997, solo 11 giorni dopo che lei era stata eletta deputata in un seggio fino allora feudo dei conservatori. Fare una campagna elettorale mentre si è in attesa di una nascita, andando porta a porta a chiedere il voto della gente, come si fa in Gran Bretagna, non è una cosa per anime tenere. [...] Kelly era stata inserita nella lista degli scontenti pronti alla ribellione. Oltretutto era sempre stata vista con sospetto per la sua fede cattolica che le ha imposto di non votare leggi sull’unione civile delle coppie gay e la creazione di embrioni chimera. [...] “È stato un enorme privilegio poter lavorare prima con Blair e poi con Brown, ma io sono anche orgogliosa di essere una madre e una moglie e dovete sapere che per seguire la mia ambizione ho dovuto fare affidamento sul sostegno della mia famiglia e degli amici: ora è il momento di fare un passo indietro e ripagarli dedicandomi a loro”, ha detto. Ma perché dimettersi [...] proprio mentre il primo ministro cerca di uscire dall’angolo? [...]» (Guido Santevecchi, “Corriere della Sera” 25/9/2008) • «[...] È simpatica, schietta, ha un sorriso accattivante e un modo di fare da ragazzina, da compagna di scuola. Deputato dal 1997, anno del trionfo laburista, s’è fatta le ossa come junior minister al Tesoro, accanto a Gordon Brown, ma non s’è mai inimicata Blair. E intanto ha trovato il tempo d’avere quattro figli (Eamonn, ’97, Sinead, ’98, Roisin, 2000, Niamh, 2003), con una duplice conseguenza: suo marito, l’architetto Derek Gadd, ha lasciato il lavoro per dedicarsi alla famiglia e i commessi della Camera dei Comuni, pronti a tutto, le hanno organizzato una nursery ove allattare o cambiare pannolini. Quel che si dice una donna in carriera: economista, deputata, ministro, e ora segretario di Stato all’Educazione. Qui nascono i problemi e cominciano a circolare i dubbi che, finché lei gestiva l’economia, restavano muti: se è dell’Opus Dei, non vorrà influenzare le scuole? Non s’opporrà magari all’educazione sessuale, con cui si combattono le gravidanze delle adolescenti? E nel gabinetto, ove le decisioni sono collegiali, non s’opporrà agli aborti praticati dalla Sanità o, per esempio, alla distribuzione di preservativi in Africa? A tali domande, legittime o meno, Ruth Kelly non risponde come il ministro italiano Rocco Buttiglione, che rivelò quelli che egli ritiene “peccati”. Lei dice solo: “Su queste cose abbiamo politiche di governo consolidate. Io sono stata chiamata a un lavoro che consiste nell’innalzare la qualità delle scuole”. La risposta è giusta, perché evita i trabocchetti, ma non scaccia la questione di fondo: appartiene all’Opus Dei, o no? L’Inghilterra, che per il divorzio di Enrico VIII si separò dalla Chiesa di Roma, su questi dettagli resta sensibile. Qui può capitare di sentir definire i cattolici “papisti”, un re non può che appartenere alla Chiesa Anglicana, visto che ne è il capo, e anche un premier, se come Blair ha simpatie per il cattolicesimo, è sotto scrutinio permanente. [...]» (Alessio Altichieri, “Corriere della Sera” 25/1/2005).