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 2005  gennaio 25 Martedì calendario

JUMBLATT

JUMBLATT Walid Beirut (Libano) 7 agosto 1949. Politico • «[...] il leader druso che negli anni della guerra civile guidava la sinistra musulmana contro i falangisti cristiani a suon di cannonate e massacri incrociati, [...] è uno che ha sempre detto quello che pensa. Non è certo un docente di diplomazia. stato sprezzante e irriverente con tutti: con Clinton, con Bush, con Condoleezza Rice (’ la donna dalla faccia color petrolio”) , con Berlusconi, con il Papa. [...] capo di una piccola e fiera comunità ( meno di 200.000 persone) ha antichi conti da saldare con Damasco. I siriani uccisero suo padre Kamal (’anche se allora ebbero la compiacenza degli americani, e in particolare di Kissinger. Si voleva decapitare la sinistra libanese”). [...]» (Antonio Ferrari, ”Corriere della Sera” 19/2/2005). «[...] ha sempre guardato alla questione palestinese con gli occhi di un irredentista. E però il principe del popolo druso, che ha tradizioni non di inimicizia col popolo israeliano, con alterne ma sovente ottime relazioni personali a Washington, al padre dell’Olp non risparmiava frecciate e battute. Di volta in volta ai suoi occhi Arafat si ”copriva di ridicolo”, era un ”piccolo gendarme”, e via di fila. Ma la questione palestinese restava per lui un’altra cosa: realisticamente, la radice di tutti i mali mediorientali. [...] Il famoso sguardo tra il disincantato e il visionario, e quelle mani mobili e nodose che Walid ha preso dal padre Kamal, di cui una volta Igor Man scrisse che aveva sempre l’aria ”di chi stesse passando le dita sull’arpa della Storia” [...] Nella complessa scacchiera mediorientale, la cui politica è seconda per astruseria solo a quella italiana, il figlio del mitico Kamal che morì in una trappola dei siriani ha spesso giocato un ruolo di primo piano. Relazioni con Mosca e Washington, visite a Pechino, una stretta amicizia con Craxi ed Andreotti, ma anche con il pci di Berlinguer prima, e di Natta poi. Erano i tempi, quelli, in cui praticamente ogni anno al principe dei drusi riusciva di scampare ad un attentato dei siriani. [...] signore feudale di trecentocinquantamila anime [...] leader del Partito progressista socialista. [...]» (’La Stampa” 24/1/2005).