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 2005  gennaio 22 Sabato calendario

Bachelet Michelle

• Santiago (Cile) 29 settembre 1951. Politico. Socialista. Ex presidente del Cile (2005-2009) • «[...] figlia di un generale torturato dal regime di Augusto Pinochet [...] Come per altri milioni di cileni la storia della Bachelet è stata segnata dal golpe militare dell’undici settembre del 1973. Quello stesso giorno suo padre, generale dell’esercito fedele al presidente Salvador Allende è arrestato e accusato sommariamente di tradimento alla patria. Torturato per settimane fino a essere trasferito in un carcere normale, morirà sei mesi dopo colpito da un infarto. Ma a Pinochet non basta. Ai primi di gennaio del 1975 gli agenti della Dina, il servizio segreto guidato dal generale Contreras, entrano nella casa di famiglia di Santiago e si portano via madre e figlia, destinazione Villa Grimaldi, il più grosso lager del regime. Sono tre settimane di torture fisiche e verbali con ripetute minacce di morte. Ai primi di febbraio vengono liberate e messe su un aereo con l’ordine di abbandonare il paese. Michelle vola in Australia e da lì, grazie ai contatti conquistati quando era dirigente della gioventù socialista, ottiene il visto buono per la Germania dell’Est. A Leipzig e a Berlino continua gli studi in medicina e si sposa con un architetto cileno, anche lui in esilio. Riesce a tornare in Cile in piena dittatura e inizia a lavorare come medico. Con il ritorno della democrazia entra in politica fino a far parte dal 2000 del governo di Ricardo Lagos. [...] Da destra è stata attaccata per il suo passato da militante dell’opposizione vicina ai grupposcoli guerriglieri che negli anni Ottanta cercavano invano di rovesciare il regime. [...] ”Come medico - spiega - ho imparato che le ferite per cicatrizzarsi devono essere pulite alla perfezione. Non possiamo voltare pagina se non ci occupiamo del passato tragico che abbiamo avuto. Allo stesso tempo però non si può sottomettere la società ad una serie di processi interminabili” [...]”» (Emiliano Guanella, ”La Stampa” 6/12/2005). «[...] Aveva poco più di vent’anni quando suo padre, un generale dell’aeronautica che si era opposto al golpe di Pinochet, venne arrestato sotto l’accusa di tradimento e torturato fino a morire d’infarto. Anche Michelle finì per qualche tempo nel famigerato centro di detenzione di Villa Grimaldi, venne picchiata (”ma non fui mai sottoposta alle cose terribili che vissero altre donne”, ha ammesso) e infine rilasciata. Il lungo esilio si svolse prima in Australia e poi in Germania Est. Tornata in Cile, la Bachelet diventò pediatra e poi entrò in politica nel partito socialista. [...] ministro della Difesa [...] si è distinta per le sue capacità di mediazione nel difficile ambiente dei militari. [...]» (Rocco Cotroneo, ”Corriere della Sera” 22/1/2005). «[…] Nel 1974 perse per un attacco di cuore il padre, un generale dell’aviazione che era stato imprigionato e torturato dopo essersi opposto al golpe di Augusto Pinochet. Nel ”75 lei stessa fu rinchiusa a Villa Grimaldi (un lugubre luogo di detenzione), insieme alla madre, per aver partecipato ad attività clandestine del partito socialista. Vi trascorse quasi un mese. Venne picchiata e torturata. E, alla fine, scelse di espatriare. Si trasferì prima in Australia e poi nell’allora Germania dell’Est, a Lipsia, dove conobbe e sposò un esiliato come lei. Rientrò in Cile nel ”79, poco prima che il regime proibisse il rimpatrio ai dissidenti. Si separò e si laureò in pediatria. All’avvento della democrazia scalò i vertici del partito socialista, distinguendosi per le capacità di mediazione. Nel 2002 […] Ricardo Lagos la nominò ministro della Difesa (prima donna in America latina), a capo anche di alcuni fra quei militari che avevano reso tragica la sua gioventù. Il giorno della designazione passò in rassegna i reparti con ai piedi un paio di ciabattine rosa. […]» (Gianni Perrelli, ”L’Espresso” 31/3/2005).