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 2005  gennaio 21 Venerdì calendario

Gerbi Sandro

• Nato a Lima (Peru) nel 1943. Giornalista. «Allampanato, elegante, sicuro di sé, i baffetti che un disegnatore della Walt Disney userebbe subito per tramutarlo in un topone... di biblioteca. Se gli chiedi che mestiere fa, risponde ”giornalista”, ma non lavora in un giornale. Si sa che si occupa di finanza, però, ormai da anni, solo a uso privato e personale. Ha pubblicato saggi e volumi e il suo Tempi di malafede (Einaudi, 1999) ha fatto scalpore, eppure non è uno storico. [...] ”Sono nato in Perù perché mio padre Antonello, assolutamente laico e uno dei pochissimi che avevano rifiutato l’iscrizione d’imperio alla Comunità, era stato investito dalle leggi razziali del ’38 essendo dal ’32 capo dell’ufficio studi della Banca Commerciale Italiana [...] Mattioli gli chiese se c’era qualcuno che poteva lavorare in una controllata, il Banco Italiano Lima... Il babbo rispose: ’Ci vado io’. E via [...] Mia madre lo raggiunse dall’Inghilterra,, nacqui io, si fermò dieci anni, finché le acque s’erano calmate, iniziò gli studi americani, finché Ugo la Malfa che l’aveva sostituito alla Comit non decise di dedicarsi alla politica. Dopo il 18 aprile 1948 Mattioli lo richiamò. C’è rimasto fino alla pensione, nel 1971, è morto nel 1976. [...] Io? Liceo classico e Legge, senz’infamia e senza lodi [...] Quando hai un padre molto importante, dominante, ti sembra di non essere in grado di far nulla degno di lui [...] Lui ha lasciato un dattiloscritto della sua opera principale, La disputa del Nuovo Mondo, un lavoro storiografico già rielaborato in più fasi ma di cui quei fogli erano la versione ultima. E io mi sono investito di quest’eredità morale [...] Appena laureato [...] sono andato a lavorare da un grande, Renato Cantoni, che non conoscevo e che era un commentatore finanziario assai stimato [...] ma che era anche socio di uno studio d’agenti di cambio, si intendeva di società, di bilanci, soprattutto di mondo [...]” [...] Poi altri zig-zag, più o meno veloci: articoli di finanza, pagine intere sul ”Mondo” resuscitato da Arrigo Benedetti [...] il ”Giorno” (dove grazie a Gaetano Afeltra è diventato giornalista professionista) [...]» (Stefano Jesurum, ”Sette” n. 50/1999).