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 2005  gennaio 20 Giovedì calendario

AlHussein Sharif

• Ali Bin Bagdad (Iraq) 1956. Principe e discendente della famiglia reale irachena che si dice legata direttamente al profeta Maometto. La sua famiglia fugge da Bagdad a Londra nel 1958, dopo l’omicidio del re Feisal, suo zio. In Inghilterra, Sharif Al Hussein diventa banchiere e ricco uomo d’affari. Nel 2003 ritorna in Iraq. «[...] discendente di una dinastia che si dice legata direttamente alla famiglia del Profeta Maometto, custodi della Mecca per un millennio, nipote di Abdallah, primo re giordano e nipote di Feisal I, il re che lottò a fianco di Lawrence d’Arabia contro gli ottomani, poi dal 1922 contro il mandato inglese. ”Sino al 1933, quando ottenemmo finalmente l’indipendenza e la nascita della monarchia costituzionale. Un periodo d’oro per il nostro Paese, che si arrestò nel 1958 quando mio zio, Feisal II, venne barbaramente assassinato durante un colpo di Stato militare”, racconta come se il massacro della sua famiglia fosse un fatto recente, appena avvenuto. Invece lui aveva due anni al momento ”della catastrofe”, come la chiamava sua madre ai tempi della fuga prima a Beirut, poi a Londra. Ma visse un esilio dorato. Le scuole migliori in Inghilterra, poi una ricca carriera da banchiere e uomo d’affari. Il figlio maggiore (ne ha quattro) stava per iscriversi a Eton, quando nel 2003, a 46 anni, il principe al Hussein decise che era tempo di tornare a occuparsi del futuro dell’Iraq. Anche a rischio della sua vita. [...] ”Al Paese diciamo che il periodo della monarchia costituzionale è stato il più felice della nostra storia recente. Negli anni Trenta e nella prima metà degli anni Quaranta, quando guerra, colonialismo, fascismo e nazismo dominavano larga parte del mondo, l’Iraq era un’isola di relativa pace e democrazia. Poi vennero i golpe militari, la dittatura del Ba’ath, le guerre e la povertà” [...]» (Lorenzo Cremonesi, ”Corriere della Sera” 20/1/2005).