Lettere estratte da "Hitler è buono e vuol bene all’Italia", Longanesi&C., Milano 1992, 19 gennaio 2005
Dalla famiglia alla religione, dalla politica e dalla storia all’amore e ai giochi, dalle paure alla morte, nulla sfugge agli occhi curiosi dei bambini e al loro tentativo di capire e giudicare il mondo
Dalla famiglia alla religione, dalla politica e dalla storia all’amore e ai giochi, dalle paure alla morte, nulla sfugge agli occhi curiosi dei bambini e al loro tentativo di capire e giudicare il mondo. I loro pensierini tratti dai quaderni fanno sorridere («da grande vorrei essere una mosca», «certo, se potessi scegliere mi piacerebbe fare il Duce, non il Duce d’Italia, ma il Duce della mia classe») e al tempo stesso riflettere («Hitler è buono, vuol bene all’Italia»). Queste argute e fantasiose osservazioni fatte dai banchi di scuola rappresentano uno specchio reale della società italiana del ventennio e del primo dopoguerra. Lo stato in chiesa Sotto il Regno di Vittorio Emanuele terzo si effettuò la concigliazione. Da allora lo Stato va in chiesa. Pina F., classe III, Forlì, 1931