Lettere estratte da R. Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma 1973, 18 gennaio 2005
Fiori gettati nel baratro. Maestà distruggete colle artiglierie quel brutto posto o conca di Oslavia o perenne sepoltura di Italia
Fiori gettati nel baratro. Maestà distruggete colle artiglierie quel brutto posto o conca di Oslavia o perenne sepoltura di Italia. (...) Non facciano le schegge aeree più oltre feriti fra la gioventù d’Italia. Salvate, salvate, salvate Alpini bersaglieri e fanterie e mio figlio dalle prime linee. I nostri fiori appena aperto alla vita sono gettati nel baratro (di Oslavia) mantenendo in lutto tutta Italia. Perché non fate sostenere la guerra ai signori che vollero e vogliono la guerra che sono al sicuro colle loro ricchezze o per essere appartenenti all’armi aristocratiche? Città aperte, alle mercé del nemico riparano all’ombra di tanti petti di giovani d’Italia a cui fate incontrare l’ultimo fato, o la deturpazione. Se gradite che io propaghi l’opposizione alla guerra dei ricchi che si combatte spedite un piccolo premio pecuniario a questo comune per oggetto da destinarsi. Milano, aprile 1916