Lettere estratte da R. Monteleone, "Lettere al Re", Editori Riuniti, Roma 1973, 18 gennaio 2005
Preoccupazione per la sorte dei propri familiari, proteste, propositi rivoluzionari, minacce. Questo era il contenuto delle lettere che giungevano a Vittorio Emanuele III durante la Grande Guerra e nei mesi precedenti
Preoccupazione per la sorte dei propri familiari, proteste, propositi rivoluzionari, minacce. Questo era il contenuto delle lettere che giungevano a Vittorio Emanuele III durante la Grande Guerra e nei mesi precedenti. A scriverle erano in gran parte contadini, anarchici un po’ confusi, operai che si lamentavano delle malversazioni e dei soprusi dei ricchi. Le loro lettere, spesso scritte in un italiano stentato, testimoniano lo scarso consenso alla guerra delle masse popolari, e lasciano emergere un sottile, strisciante sentimento di ostilità tra il ”paese reale” e quella classe politica interventista che nel Re trovava il suo protettore. Dissetarsi con il sangue Gennariello, se voi non siete ancora dissetato del sangue proletario farò io dissetarvi col piombo americano che purtroppo dissetò tuo padre. Il successore di Bresci, Schenectady N.Y., 14/12/1914