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 2005  gennaio 18 Martedì calendario

Preoccupazione per la sorte dei propri familiari, proteste, propositi rivoluzionari, minacce. Questo era il contenuto delle lettere che giungevano a Vittorio Emanuele III durante la Grande Guerra e nei mesi precedenti

Preoccupazione per la sorte dei propri familiari, proteste, propositi rivoluzionari, minacce. Questo era il contenuto delle lettere che giungevano a Vittorio Emanuele III durante la Grande Guerra e nei mesi precedenti. A scriverle erano in gran parte contadini, anarchici un po’ confusi, operai che si lamentavano delle malversazioni e dei soprusi dei ricchi. Le loro lettere, spesso scritte in un italiano stentato, testimoniano lo scarso consenso alla guerra delle masse popolari, e lasciano emergere un sottile, strisciante sentimento di ostilità tra il ”paese reale” e quella classe politica interventista che nel Re trovava il suo protettore. Dissetarsi con il sangue Gennariello, se voi non siete ancora dissetato del sangue proletario farò io dissetarvi col piombo americano che purtroppo dissetò tuo padre. Il successore di Bresci, Schenectady N.Y., 14/12/1914