L’Indipendente, 26/09/2004, 26 settembre 2004
«Pinocchio è una creazione di pura fantasia. De Amicis, per scrivere il suo Cuore si è documentato nelle scuole torinesi del suo tempo
«Pinocchio è una creazione di pura fantasia. De Amicis, per scrivere il suo Cuore si è documentato nelle scuole torinesi del suo tempo. Pinocchio è di legno; Garrone e Coretti o il Muratorino sono di carne e d’ossa. Ma credo che sarete d’accordo con me se penso che Pinocchio sia cento volte più vivo e più vero del personaggi di De Amicis [...]. Le avventure di Pinocchio nascono in buona parte dal legno con cui è fatto; il De Amicis, invece, ubbidiva a una ispirazione realistica, documentaria [...]. L’ideale educativo a cui grosso modo e per istinto, più che per riflessione, si atteneva il Collodi, è oggi invecchiato, superato. In sostanza era l’ideale del ragazzino per bene della piccola borghesia moderata; un ideale al quale Pinocchio si ribellava, ma che finiva per accettare, trasformandosi purtroppo in un ragazzo in carne e ossa. Altrettanto superato è l’ideale pedagogico che muove Edmondo De Amicis [...]. Ma nonostante tutto questo noi possiamo leggere ancora con autentico divertimento e con profonda utilità morale il Pinocchio; mentre molte pagine del Cuore non resistono più alla prova della lettura [...]. E questo perché? Evidentemente perché la verità e la realtà di un libro non dipendono dalla scelta tra un metodo di lavoro e un altro, tra un campo d’invenzione e un altro, ma dalla qualità della fantasia, dalla sua libertà, dalla sua pienezza di vita» (il parere di un illustre lettore: Gianni Rodari).