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 2005  gennaio 17 Lunedì calendario

Fidanzamento. Uno dei giorni che più si ricordano nella vita: quello in cui ci sentiamo perfettamente felici, artefici noi stesse del nostro avvenire

Fidanzamento. Uno dei giorni che più si ricordano nella vita: quello in cui ci sentiamo perfettamente felici, artefici noi stesse del nostro avvenire. Tutto è bello, gentile, pieno di promesse. (...) L’uomo che ci ama ha deciso di parlare con i nostri genitori e ora vuole che gli amici sappiano che è nato un nuovo amore, che si va formando un nuovo nido. Non parliamo di fidanzamenti di convenienza, di ragionamento, di necessità, che niente hanno a che vedere con la perfetta gioia di due cuori che si intendono, che si compatiranno e si assisteranno a vicenda nel cammino dei giorni e degli anni. La lieta cerimonia è sempre decisa dai genitori o da chi ne fa le veci. Fissato il giorno, bisogna pensare a fare qualche invito, dal quale si escludono le persone non legate da vincoli familiari, o di affetto o di grande amicizia. Molti usano mandare biglietti d’invito, ma è meglio dire a voce agli amici l’ora nella quale sono aspettati. (...) Ai parenti lontani invece si scrive un bigliettino affettuoso. Se invece si tiene a dare alla cara cerimonia un tono elegante di mondanità, allora... le cose sono diverse. Si mandano biglietti di invito almeno otto giorni prima, specificando l’ora esatta, se vi sarà pranzo, ricevimento, in modo che chi interviene sappia come regolarsi. Le amiche intime della fidanzata potranno in questa occasione, offrire un dono gradito ma non importante. Il fidanzato manda alla sua diletta un cesto di fiori bianchi, possibilmente rose. Escluderà fiori di lusso e pretesa come le orchidee. Poco prima della riunione amichevole, il giovanotto offre l’anello di fidanzamento alla signorina, quando si troverà per un attimo solo con lei. Le porgerà l’astuccio che essa aprirà dimostrando (speriamo vivamente che ogni fidanzata dimostri quello che realmente sente) una vivissima gioia. il fidanzato che, presa la cara manina, infila l’anello all’anulare della mano sinistra. La signorina ricompensa l’uomo del cuore ornando l’occhiello della sua giacca dello stesso fiore che porterà lei all’abito, presi tutti e due dalla corbeille inviata dal fidanzato. Ora, molto spesso, è la fidanzata stessa che sceglie l’anello dall’orefice, recandovisi col futuro marito. Lo sceglie sempre ignorandone il prezzo, ma la cerimonia della presentazione rimane quella. L’anello di fidanzamento si sostituisce - a tempo debito - con quello nuziale, passandolo ad altro dito. Al pranzo di fidanzamento, il posto d’onore spetta ai fidanzati, che avranno di fronte i genitori di lei; accanto alla ragazza starà il padre del giovanotto, accanto a questo la sua mamma o la parente che ne fa le veci. Le signore indosseranno abiti chiari, eleganti. Ammesso il blu. Gli uomini se il pranzo non è seguito da un ballo, interverranno in abito da giorno, ma scuro. Nel caso contrario, in smoking. Se c’è il ballo, il primo giro deve essere fatto dai fidanzati che, dopo, possono anche non ballare più. Il giorno dopo o qualche giorno dopo, la fidanzata ricambia il dono offrendo all’amato un anello, un paio di gemelli, un orologio, qualcosa insomma che non superi il valore dell’anello ricevuto, il che sarebbe di cattivo gusto. Il ricambio del dono al fidanzato non è obbligatorio. Generalmente, entro gli otto giorni i genitori del fidanzato ricambiano il tè, il ricevimento o il pranzo, ed è spesso in quel giorno che la ragazza offre il suo dono allo sposo. Porterà alla futura suocera un mazzo di fiori, non necessariamente bianchi. Per la cerimonia del fidanzamento, la signorina indosserà un abitino chiaro, elegante e semplice. Curerà la sua persona, in modo da essere la più graziosa, ricordando che in quel giorno essa rappresenta per lo sposo quanto di più caro e di più bello può esserci al mondo. Durante il periodo di fidanzamento, le usanze moderne permettono ai fidanzati di uscire soli: molte mamme non la pensano così, ma comunque, andare a far due passi, recarsi a fare qualche visita, non è cosa tanto terribile da vietarla. Ad ogni modo i due innamorati debbono sempre dire dove intendono andare e non abusare del permesso per sta fuori addirittura mezze giornate! Dal giorno del fidanzamento, la ragazza non va più in società né accetta di recarsi a un tè o a teatro senza dirlo al promesso sposo, il quale, dal canto suo, eviterà per quanto possibile di farsi vedere con altre donne. La signorina deve mantenere di fronte alla gente, e massimo davanti a se stessa, una linea di condotta irreprensibile (...). Evitare, da fidanzati, ogni discussione. Anche se la ragione è tutta da una parte sola (ciò che raramente succede). La discussione incomincia con l’accalorare, infuoca, divampa. E dopo conduce sempre, dico sempre, a un pentimento. (...) Meglio non prendere l’abitudine di rimbeccare ogni frase sia pure non gradita, che possa essere sfuggita a Lui. Tocca alla donna mettere fra lei e il futuro marito la base del massimo rispetto: e questo deve farlo fin dal primo giorno, altrimenti guai! Chi dice ”sciocco!” autorizza a lasciarsi dire ”stupida!” e di lì si incomincia per arrivare fino alla volgarità. E l’amore soffre. una cosa tanto bella e tanto fragile che basta un dubbio, una cattiva parola, un gesto, un nulla per offuscarne la gioia.