Lia, Gioia, n. 16 del 18 Aprile 1948, 17 gennaio 2005
Facciamo le cose per bene. Partecipazioni. Vengono spedite dalla famiglia della sposa una diecina di giorni prima del matrimonio
Facciamo le cose per bene. Partecipazioni. Vengono spedite dalla famiglia della sposa una diecina di giorni prima del matrimonio. Ora comincia a farsi strada l’abitudine di scrivere sui cartoncini i nomi dei due sposi con la data e basta. Nelle famiglie che tengono ancora alla tradizione, però, sono i genitori o chi ne fa le veci che annunziano il matrimonio e questo vale per la sposa e per lo sposo. Solo nel caso in cui il matrimonio si celebri in strettissimo incognito, le partecipazioni vengono spedite a nozze fatte (...). Vestiti. La quasi totalità delle ragazze sogna per il ”gran giorno” vestito e velo bianco, ma spesso si è costretti a rinunciare alla poesia del bianco, per non creare impegni alle persone che intervengono. Ora però è invalso l’uso dell’abito scuro, camicia bianca e cravatta grigia per lo sposo anche se la sposa è in bianco col velo lungo. Naturalmente questo esclude qualunque preoccupazione per gli invitati; basta un abito elegante con cappello (possibilmente non nero) per le signore e il vestito scuro per gli uomini. Il vestito lungo lo porteranno solo le damigelle d’onore se ci saranno. molto frequente però il caso in cui la sposa veste un abito chiaro elegante con cappello od acconciatura di velo o addirittura il tailleur che le servirà per il viaggio di nozze. Sistema questo consigliabile solo se gli inviti sono limitati strettamente ai membri della famiglia. Funzione religiosa. Si deve svolgere con decoro esteriore (fiori bianchi e addobbo della chiesa composto con gusto) e raccoglimento. Confesso che spesso ho pensato che il chiacchierio e il comportamento in genere di alcuni invitati non può fare eccessivo piacere agli sposi i quali vivono in quel momento una delle ore più solenni e commoventi della loro vita. Attenti alla puntualità! Anche se è quasi abituale, è tutt’altro che obbligatorio arrivare con mezz’ora di ritardo. I cortei fatti di lunghe teorie di coppie ormai sono completamente tramontati. La sposa andrà in chiesa accompagnata dal padre o da chi ne fa le veci e seguita da bambini o ragazze che fanno da corteo d’onore. Poi viene lo sposo con la madre; seguono la madre della sposa e il padre dello sposo; gli altri invitati entrano senza sfilare in corteo. Durante la cerimonia saranno a fianco degli sposi i due testimoni. Uscendo di chiesa invece il marito darà il braccio alla sposina; seguiranno i genitori o chi ne fa le veci. Naturalmente, specie se la sposa è in bianco, si va in chiesa in macchina. Nelle macchine prendono posto tutte le persone che faranno parte del corteo. Nell’ultima c’è la sposa col padre: soli. Rinfresco. Anche qui gli usi sono svariatissimi. Prevale però l’abitudine di offrire un rinfresco che può essere servito in un ristorante o in casa della sposa. Nel primo caso si faranno preparare piccoli tavoli per quattro persone e un tavolo un po’ più grande dove prenderanno posto gli sposi, i genitori e qualche personalità ecclesiastica o civile nel caso che vi si trovasse. Se invece il rinfresco è servito a casa si può preparare qualche tavolo su cui disporre tazze, bicchieri, vassoi; ma gl’invitati non sederanno a tavola. Generalmente si serve: cioccolato con biscotti, Vermouth con tartine, liquori con la torta degli sposi, gelato (ma questo è facoltativo), Champagne. Dopo di che la sposa servendosi di un cucchiaio o distribuendo sacchetti di tulle già preparati su un vassoio, aiutata dallo sposo, distribuisce i confetti a tutti gli intervenuti. Regali. di uso comune ormai che i parenti e gli intimi chiedano cosa può essere di gradimento alla nuova coppia che si trova a dover affrontare il peso non lieve dell’arredamento di una casa. anche buona cosa riunirsi in tre o quattro in modo da poter fare con le forze riunite un regalo più serio. In ogni modo non è gentile aspettare l’ultimo minuto (...). Bomboniere. Sono carissime di questi tempi e quindi bisogna cercare di limitarne il numero. doveroso darle ai testimoni e a chi ha fatto un regalo. Per gli altri basta un semplice sacchetto di tulle o di organdis. I confetti si mettono sempre in numero dispari (mah! Si dice che porti fortuna...) e si distribuiscono dopo il matrimonio.