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 2004  ottobre 03 Domenica calendario

Spartaco e gli altri. Episodi di ribellione degli schiavi si susseguirono lungo tutta la storia centenaria di Roma

Spartaco e gli altri. Episodi di ribellione degli schiavi si susseguirono lungo tutta la storia centenaria di Roma. Matrice comune di quasi tutte le rivolte erano le difficili condizioni di vita degli schiavi di campagna. Tra le più note, quella dei pastori siciliani (139 circa - 132 a.C.), raccontata da Diodoro Siculo e ripresa da Carcopino, passata alla storia come prima guerra servile: «Da principio aggredivano e uccidevano le persone più in vista, sorprendendole isolate. Poi, riunitisi in bande, cominciarono ad assalire di notte le ville più indifese: devastavano, saccheggiavano, ammazzavano chi faceva resistenza». Nel 135 a.C. formarono un esercito di 70.000 schiavi comandati da tale Euno, un mistico siriano che si faceva chiamare re Antioco. Gran parte della Sicilia cadde in mano sua per quasi tre anni finché non venne battuto da Publio Rupilio. Ma la rivolta più famosa è quella di Spartaco: originario della Tracia, era stato ausiliario nell’esercito romano finché non aveva disertato. Catturato, ridotto in schiavitù e portato in Italia come prigioniero di guerra, fu inviato vicino Capua alla scuola per gladiatori più famosa e rinomata della penisola, da dove fuggì con altri 70 compagni nel 73 a.C. In meno di due anni sconfisse quattro eserciti romani, finché il senato non decise di inviargli contro Marco Licinio Crasso che lo uccise sul fiume Silaro (l’odierno Sele) nel 71 a.C. In età imperiale episodi di questo tipo scomparvero e la normalizzazione dei rapporti schiavo-padrone poté dirsi conclusa.