Aldo Grasso, ཿCorriere della Sera 16/1/2005. pag. 30, 16 gennaio 2005
Come Aldo Grasso ha visto ”Starflash”, il programma in onda venerdì sera su Raidue: «Ridateci le Lecciso, se il prezzo della loro assenza è Albano, con i suoi medley, la sua (ma non nostra) ”Felicità”, il suo trash sonoro
Come Aldo Grasso ha visto ”Starflash”, il programma in onda venerdì sera su Raidue: «Ridateci le Lecciso, se il prezzo della loro assenza è Albano, con i suoi medley, la sua (ma non nostra) ”Felicità”, il suo trash sonoro. Albano era l’ospite d’onore - già questo la dice lunga - del più brutto varità del 2005 (ma siamo a gennaio, il primato è ancora scalfibile). Si tratta di «uno sgangherato show condotto da Jerry Calà (oddio, c’era ancora in circolazione Jerry Calà e qualcuno ha pensato bene di riproporlo) e da Elonoire Casalegno, impeganata in un’imbarazzante imitazione di Simona Ventura. Reclutati quattro reduci dell’’Isola dei famosi”, a formare altrettante squadre capitante appunto da Alessia Merz, Carmen Russo, Walter Nudo e Amanda Lear, ”Starflash” sembra uno di quei vecchi varietà delle tv locali (ma il ”Pomofiore” era più dignitoso) in cui i concorrenti si sfidano a colpi di quiz musicali e domande gossipare, tipo ”Gira la maglia”, ”La graticola”, ”Chi fermerà la musica”, ”Chi sbagli paga”, ”Cerca il falso” e cose simili. Da vergognarsi. L’idea è di Massimo Pasquali che l’ha realizzata con l’apporto intellettuale di Mariano D’Angelo, Francesca Martini, Stefano Sarcinelli e dell’immancabile Paolo Taggi (Taggi, Taggi a quando il prossimo libro su come si fanno i programmi televisivi?). Sarebbe infatti bello sapere di chi è l’idea di piazzare Jerry Calà su un braccio meccanico per far venire il mal di testa a concorrenti e spettatori. A un certo punto, a elevare il livello qualitativo degli ospiti, sono apparsi persino i Cugini di campagna per proporre un karaoke stile ”Furore”. Una sola perla. Calà fa una battutaccia su Amanda Lear: ”La prossima volta vorrebbe nascere maschio”. E lei, gelida, signorile: ”E tu vorresti nascere intelligente”. Grazie, Amanda!».