Fonti varie., 16 gennaio 2005
Anno I - Quarantanovesima settimanaSettimana dal 13 al 27 dicembreCiampi. Si chiude l’anno e, come sempre, Ciampi parlerà al Paese la sera del 31 dicembre a reti unificate
Anno I - Quarantanovesima settimana
Settimana dal 13 al 27 dicembre
Ciampi. Si chiude l’anno e, come sempre, Ciampi parlerà al Paese la sera del 31 dicembre a reti unificate. Sappiamo già che gli italiani seguiranno il discorso al 60-70 per cento su Raiuno. Non abbiamo invece la minima idea di quello che il presidente dirà. Però Ciampi ha parlato due volte negli ultimi giorni e su temi molto importanti: la giustizia e la televisione.
Giustizia. Il 3 dicembre il Parlamento aveva definitvamente approvato la riforma della giustizia. Trovandosi in mano il testo da firmare, giovedì 16 dicembre il presidente lo ha respinto: "è palesemente incostituzionale". In poche parole: Ciampi rileva che la riforma attribuisce al ministro poteri tali da compromettere l’autonomia della magistratura. E ha poi da dire anche sul modo in cui la legge è scritta: due articoli soli, il secondo dei quali occupa 38 pagine su 40. Molte leggi di Berlusconi sono fatte così: si mettono insieme in un unico articolo molti emendamenti e così si vota una volta sola. Era fatta così, per esempio, la finanziaria dell’anno scorso (quattro articoli) ed è così quella di quest’anno: il Senato ha approvato martedì 14 una finanziaria addirittura di un articolo solo, lunghissimo. Il Parlamento invece, dice Ciampi, deve poter discutere e votare le leggi articolo per articolo e poi approvare l’intero testo con un ultimo voto. Il centrodestra ha naturalmente minimizzato le critiche del Quirinale, ma forse ci vorrà parecchio tempo per varare una nuova riforma: ci sono di mezzo le elezioni regionali (aprile) che interromperanno i lavori parlamentari. La legge bocciata cominciò il suo iter nel marzo 2002: due anni e mezzo per arrivare alla firma non concessa. Tra i molti cantieri aperti alla chiusura d’anno, questo è certo uno dei più delicati.
Televisione. Ciampi ha parlato di televisione il 13 dicembre a Saint-Vincent, mentre si consegnavano i premi di giornalismo. A noi giornalisti ha detto: "Tenete la schiena dritta e ascoltate la vostra coscienza". Ancora: "Si fa troppo pettegolezzo su contrasti politici che durano qualche giorno e finiscono in nulla e si guarda troppo poco allo scenario internazionale". Sulla televisione: "La Rai deve conservare, rafforzare, migliorare sempre di più la sua funzione di servizio pubblico qualunque sia l’assetto della televisione pubblica".
Rai. La Rai chiude l’anno con ottimi risultati d’ascolto: ha superato quasi sempre Mediaset nel computo Auditel, ha in casa due autentici campioni come Bonolis e Fiorello, ha battuto finalmente Striscia la notizia, ha lanciato un programma di grande ascolto come L’isola dei famosi. Buoni anche i risultati di bilancio: l’azienda chiude il 2004 con 2,4 miliardi di ricavi che le consentono di avere un piccolo utile. Mediaset allora è in difficoltà? In difficoltà d’ascolti forse sì (niente di drammatico, però), ma certo non in difficoltà economica. Mentre la Rai ha incassato di pubblicità 1,1 miliardi (il resto è canone), Mediaset ha portato a casa il doppio, con costi però molto più bassi e guadagni per l’azienda, e per il premier che la controlla, molto consistenti. Questo sistema Rai-Mediaset, detto duopolio, è adesso regolato dalla nuova legge Gasparri, che venne approvata lo scorso 4 maggio. Sembrerebbe dunque una partita che l’anno 2004 ha risolto. Ma non è proprio così: la Gasparri dice che la Rai dovrà andare in Borsa il prossimo anno e si attende adesso che Rothschild e Ubm dicano al ministro del Tesoro quanto vale. Avrebbero dovuto farlo entro Natale. Ma di sicuro ci vorrà più tempo.
Centrosinistra. Quanto ai pettegolezzi e alle baruffe politiche che piacciono tanto ai giornalisti e poco a Ciampi, ce n’è stata una notevole mercoledì 15 dicembre alla Camera: si discuteva la cosiddetta legge salva-Previti, il vicepresidente di turno era Mastella. Mastella - senza particolari forzature al regolamento - diede ai deputati della Casa della libertà il tempo di essere presenti nei momenti topici e si prese per questo gli insulti di Rosy Bindi (Margherita). Seguirono dimissioni, rientro delle dimissioni e prova palpabile di quanto il centrosinistra litighi. Mastella, che è dell’Udeur (sta cioè nella Gad o nell’Ulivo che dir si voglia) è fortemente polemico con i suoi, che alle regionali non intendono candidargli nessuno a governatore. D’altra parte nel centro-sinistra è in corso una lotta furibonda, e che si svolge sotto gli occhi di tutti, per i posti in lista e persino per le cariche di governo quando nel 2006 le elezioni saranno vinte.
Centrodestra. Ma le elezioni saranno vinte? L’ultimo sondaggio Swg dava Berlusconi quattro punti sotto la Gad (ultimo contestato nome dell’opposizione, che significa Grande Alleanza Democratica). A giugno, subito dopo le europee stravinte dall’Ulivo, questi punti erano dodici. Dunque, la Casa della libertà sta recuperando e a questo recupero contribuiscono sia le liti del centrosinistra sia l’effetto annuncio sul taglio delle tasse. Questo taglio, per la verità, sembrerebbe meno significativo di quanto annunciato, dato che proprio in questi ultimi giorni la Finanziaria ha aumentato sensibilmente bolli e tasse locali. Ma Berlusconi fida nel fatto che a questo tipo di imposte il cittadino faccia meno caso. Che cosa potrebbe mettere in pericolo il recupero del centrodestra? Forse la pervicacia con cui il governo vara leggi ad personam. La salva-Previti, approvata mercoledì 15, rende più severa la punizione per chi ripete un reato (recidiva), ma accorcia i tempi della prescrizione e dà più possibilità agli imputati di sfuggire alle condanne. La Casa della libertà ha votato la legge compattamente, così che Michele Serra su Repubblica ha scritto: "Se il centrosinistra dovrebbe vergognarsi perché litiga sempre, il centrodestra dovrebbe vergognarsi perché non litiga mai".
Turchia. I successi più importanti Berlusconi li ha raccolti soprattutto in politica estera: Bush, suo grande alleato (il premier è andato a trovarlo poco prima di Natale), è stato rieletto, la situazione in Iraq, dove si voterà a gennaio, appare leggermente meno drammatica di quella di pochi mesi fa (l’ultimo italiano morto laggiù, Salvatore Santoro, sembra vittima di un incidente stradale). I capitoli che potrebbero provocare qualche litigio nella maggioranza sono la Cina, dato che la Lega vuole mettere dazi sui prodotti di quel paese, e la Turchia, che la Lega non vuole a nessun costo in Europa. Il Consiglio dei capi di stato e di governo, riunito a Bruxelles lo scorso 17 dicembre, ha detto sì al negoziato per l’’ammissione dei turchi nella Ue. Questo negoziato comincerà il 3 ottobre 2005 e nel frattempo la Turchia dovrà riconoscere la repubblica di Cipro. Si tratta in ogni caso di un processo molto lungo: prima di vedere i turchi pienamente insediati in una comunità sempre più vasta (lo scorso 1° maggio sono entrati dieci nuovi paesi, adesso la Ue ha 29 membri), passeranno almeno dieci anni.
Economia. C’è infine l’economia, con tante questioni aperte. Il taglio delle tasse provocherà lo sfondamento dei parametri di Maastricht? Servirà veramente a stimolare un minimo i consumi? Il contratto degli statali deve ancora essere firmato, il calo del debito pubblico si è fermato. Le previsioni di crescita sono basse sia per Eurolandia che per l’Italia. Inoltre il tasso di sconto americano è cresciuto in questi ultimi giorni di un altro 0,25, il che vuol dire che l’euro sarà sempre più forte e le esportazioni nostre e degli altri paesi europei saranno sempre meno competitive. La Cina continua a fare incetta di materia prime e il prezzo del petrolio ha ricominciato a salire. Ci riguarda poi molto da vicino il caso Fiat, ancora drammaticamente aperto.
Fiat. La Fiat aveva stretto un accordo con la General Motors in base al quale oggi la General Motors potrebbe essere costretta a comprare l’azienda di Torino. Questo accordo, noto come "put GM", è contestato dagli americani i quali dicono che, tra il momento della stipula e oggi, la Fiat ha compiuto molte operazioni che rendono nullo il put. Stanno discutendo gli avvocati (deciderà tra un mese un giudice di New York), ma è bene sapere che: se GM fosse costretta a comprare, metterebbe immediatamente l’azienda in fallimento dato che è essa stessa già abbastanza in crisi (12 mila persone da licenziare in Germania); in questo caso inoltre sarebbe duramente colpita proprio Fiat Holding che deve avere da Fiat Auto 9 miliardi di dollari, destinati a ridursi di molto in caso di crac. Se GM non dovesse comprare, allora il problema sarebbe tutto nostro e si riproporrebbero le vecchie questioni: parlare di un altro compratore o di rilancio è difficile, perché ancora a novembre, mentre tutte le case automobilistiche hanno registrato un aumento delle vendite, la Fiat è risultata in calo del 12,2 per cento sull’anno scorso; si tratterebbe perciò di fallire lo stesso oppure di far ricorso a giganteschi amnmortizzatori sociali, o anche di statalizzare. In tutti e due i casi, il problema ricadrebbe sulle spalle dei contribuenti. E il taglio delle tasse?
Marte. Forse ce ne siamo dimenticati, ma lo scorso febbraio il robot Opportunity ha scoperto nell’area Meridiani Planum di Marte tracce di un antico mare. Più tardi, in un’altra area del pianeta, il robot Spirit ha trovato una morbida roccia ricca di ferro che, secondo gli scienziati, è il risultato dell’azione indotta su ceneri vulcaniche dall’acqua. "Science" ha giudicato queste due scoperte le più importanti dell’anno, dato che la presenza di acqua su Marte consente di ipotizzare l’esistenza, anticamente, di una qualche forma di vita, e sia pure in condizioni estreme (brodo acido ricco di sali, dove l’acqua evaporava di continuo). I due robot sono all’opera anche adesso: Spirit sta scalando la Husband Hill, Opportunity è appena sbucato dal cratere Endurance. Proprio a Natale (o forse il giorno dopo), la sonda Cassinis, che sta orbitando da luglio intorno a Saturno (il viaggio è durato sette anni), sgancerà su Titano - una delle sue lune - la navetta Huygens. L’ingresso nell’atmosfera di Titano (fatta in gran parte di metano) è previsto per il 14 gennaio.