Varie, 16 gennaio 2005
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Jergovic Miljenko
• Sarajevo (Bosnia) 28 maggio 1966. Scrittore • «Che fosse una delle voci più autentiche della letteratura dell’est europeo lo si era intuito già dal primo libro, uscito nel 1994, Le marlboro di Sarajevo, letto allora anche come testimonianza della diatriba di sangue che devastava quel territorio. Negli anni, libro dopo libro, Jergovic ha confermato quella sua autenticità e anzi si è posto come uno degli scrittori europei più originali, in grado di testimoniare la crisi di un Occidente, attraverso l’analisi parallela della storia e delle tradizioni della sua gente e delle ferite non ancora rimarginate lasciate dalla guerra civile, quasi che non fosse possibile capire il presente e il suo dolore, senza dover dar conto della nostalgia verso le pur precarie sicurezze del passato. E nei suoi libri è diventata fondamentale l’incidenza del peso della Storia sulle storie personali, quasi che le contraddizioni di molte scelte non dipendano dagli individui, ma questi stessi ne hanno subito l’incidenza, lasciando sul lastrico del proprio cuore i frammenti di tanti sogni spezzati. [...]» (Fulvio Panzeri, “Avvenire” 15/1/2005).