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 2005  gennaio 15 Sabato calendario

GRILLO

GRILLO Luigi Carrara (Massa Carrara) 18 aprile 1943. Politico • «[...] ex capo del servizio fidi della Cassa di risparmio della Spezia, parlamentare democristiano, poi Popolare, quindi passato, nel turbolento maggio del 1994, sotto le bandiere di Forza Italia. E premiato nell’occasione con il posto di sottosegretario alla presidenza nel primo governo Berlusconi. Da allora è stato per Berlusconi un prezioso passe-partout per il mondo della ex Dc, sempre molto vicino a Fazio. [...]» (’Corriere della Sera” 15/1/2005). «[...] ”Frequentatore di famiglia”: così si autodefinisce Luigi Grillo. Uno di casa dai Fazio, uno che, se non autorizzato ad aprire il frigorifero come Claudio Martelli nella cucina di Craxi, certo vive in simbiosi stretta e dichiarata con il governatore e la moglie Cristina. ”Mi è capitato di incontrare numerose volte la signora, di cui posso ritenermi buon amico”, dichiara il senatore a ”Radio 24”. Tono deferente, devoto [...] Indimenticabili le scampagnate, intensi e così lontani dal rude mondo delle cordate, quei ritiri di preghiera con il Governatore, così come appassionato appare il coinvolgimento di Grillo nella vicenda dell’Antonveneta. [...] il senatore non molla gli amici (Dell’Utri e Previti sono altri due interlocutori privilegiati) e da sempre si tiene a mente quelli che, al contrario, non subiscono il fascino del suo carattere estroverso, salottiero, a volte incline alla battuta vietata alle signore. Non sopporta, ricambiato, Claudio Scajola, che è storico rivale di collegio, ligure come lui, potente come lui, anche parecchio di più. Se l’è legata al dito, spiegava a Giancarlo Perna: ”Scajola voleva azzerare molte cose in Liguria e relegarmi in Piemonte. Per me vince chi convince, per lui chi comanda”. Detesta Giulio Tremonti, al cui ridimensionamento si dice abbia contribuito con entusiasmo, e quasi non saluta più Bruno Tabacci, compagno di partito e di corrente nella vecchia Dc: ”I suoi insulti a Fazio sono forsennati, è pedina di un gioco più grande”. [...] dicono di lui che ”ha tre strati di pelo sullo stomaco”. E anche nove vite. Da giovanissimo, già capo dell’ufficio fidi della Cassa di Risparmio di La Spezia, poi assessore regionale, poi all’ombra di Goria la crescita veloce, diventa sottosegretario durante i governi Amato e Ciampi. La seconda vita inizia nel 1994 quando, sfilandosi dai popolari, salva il Cavaliere al momento del voto di fiducia al Senato. Incassa un’altra poltrona, quella di sottosegretario alla presidenza del consiglio e l’eterna riconoscenza di Berlusconi. Relatore della legge Gasparri, definita ”bandiera del pluralismo”, promotore di un instancabile lavoro di lobby per scongiurare i ”pericoli” contenuti nella riforma del risparmio, dal mandato a termine per il governatore di Bankitalia all’estromissione di Palazzo Koch dai compiti di vigilanza sulla concorrenza bancaria. Gli era riuscita anche l’operazione più delicata: riappacificare Fazio e Berlusconi davanti ad un bicchiere di Sciacchetrà. [...]» (Alessandra Longo, ”la Repubblica” 4/8/2005).