Versione tratta da "Encicliche proibite", Marini editore, Romaa 1972, 14 gennaio 2005
Dicembre 1864, mancano poche settimane a Natale. A Roma l’inverno è molto rigido. L’Italia può dirsi unita, la conquista della capitale è soltanto questione di tempo
Dicembre 1864, mancano poche settimane a Natale. A Roma l’inverno è molto rigido. L’Italia può dirsi unita, la conquista della capitale è soltanto questione di tempo. L’unificazione, però, ha incrinato i rapporti tra le istituzioni italiane e quelle cattoliche. La curia romana si sente defraudata dal neonato Stato laico e liberale del potere temporale che ha esercitato per secoli. La pubblicazione dell’enciclica Quanta Cura e l’annesso Sillabo (elenco di ottanta preposizioni condannate dalla Chiesa) sancisce l’opposizione frontale della Chiesa, e di papa Pio IX in primis, allo spirito del tempo. 1. introduzione (...) Gli stessi Nostri Antecessori resistettero con costante fortezza alle scellerate macchinazioni degli empi, che (...) promettendo libertà, essendo schiavi della corruzione, con le loro fallaci opinioni e con dannosissimi scritti si adoperarono a rovesciare le fondamenta della cattolica religione e della società civile, a distruggere ogni virtù ed ogni giustizia, a corrompere tutte le menti e tutti i cuori, a far traviare gli incauti, e specialmente l’inesperta gioventù, corromperla, allacciarla negli errori e finalmente strapparla dal seno della Chiesa cattolica.