L’Indipendente, 17/10/2004, 17 ottobre 2004
CHECCA
Ossia omosessuale effeminato. Deriva da un diminutivo di Francesca tuttora diffuso in molte zone d’Italia. L’uso di un vezzeggiativo femminile riferito a un uomo ha un intento chiaramente offensivo. Checca ha paralleli in altre lingue: nell’antico inglese Nelly e Mary-Ann, nello spagnolo odierno marica (da Maria). Il termine è molto usato nel Lazio e in Lombardia, ma anche nel resto d’Italia. Oggi comprende almeno tre significati leggermente diversi: omosessuale effeminato, in senso spregiativo; omosessuale in genere, ancora in senso spregiativo; omosessuale (senza significato spregiativo) tipico del gergo gay. alla base di numerose espressioni composte (tra le più note: checca fatua, fracica, isterica, manifesta, marcia, onnivora, pazza, persa, sfatta o sfranta, storica, velata) o ancora di termini composti (chierichecca, ossia omosessuale bigotto).