Lettere di Mozart alle donne, a cura di Olimpio Cescatti, Bompiani, Milano 1991, 13 gennaio 2005
Ti frusterò, ti bacerò, ti sparerò. Con la massima fretta - e con la più perfetta contrizione e dolore, e con fermo proponimento, ti scrivo per informarti che domani parto per Monaco; - carissima cuginotta, non essere leprotta - Ben lieto sarei venuto ad Augusta, te l’assicuro, ma il signor regio prelato non mi ha lasciato andar via, e io non lo posso odiare, perché sarebbe contro la legge di Dio e della natura
Ti frusterò, ti bacerò, ti sparerò. Con la massima fretta - e con la più perfetta contrizione e dolore, e con fermo proponimento, ti scrivo per informarti che domani parto per Monaco; - carissima cuginotta, non essere leprotta - Ben lieto sarei venuto ad Augusta, te l’assicuro, ma il signor regio prelato non mi ha lasciato andar via, e io non lo posso odiare, perché sarebbe contro la legge di Dio e della natura. [...] - forse da Monaco farò un salto ad Augusta; ma non è così sicuro; - se hai tanto piacere di vedermi quanto ne ho io, vieni tu a Monaco, in questa nobile città. Fa’ in modo di esserci prima di Capodanno, e allora ti contemplerò nell’avanti e nel didietro - ti porterò in giro ovunque e, se necessario, ti farò un clistere - Una sola cosa mi dispiace, di non poterti alloggiare; infatti non starò in una locanda, ma abiterò presso - e dove? - vorrei saperlo anch’io. Bene, scheeeeerzi a parte - proprio per questo è necessario che tu venga - Avresti forse una gran parte la gioco - vieni allora di sicuro, altrimenti sei una merda; io allora, nobile personaggio qual sono, ti farò i miei complimenti, ti frusterò il culo, ti bacerò le mani, ti sparerò con lo schioppo nelle terga, ti abbraccerò, ti farò un clistere nel davanti e nel didietro, a te, a te io pagherò i miei debiti per filo e per segno, e farò echeggiare una gagliarda scoreggia, e forse farò persino colare qualcosa - Ora addio - mio angelo, mio cuore io t’attendo con dolore [...]. PS: Cacadubbi, il parroco di Rodemplum, ha leccato nel culo la sua cuoca, agli altri come exemplum, vivat-vivat. Kaysersheim (Kaisheim) 23 dicembre 1778