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 2004  ottobre 31 Domenica calendario

Il volo di Hess. Una delle storie che ha ispirato maggiormente congetture, leggende e interpretazioni più o meno colorite ha per protagonisti un aereo, un duca e un’illusione

Il volo di Hess. Una delle storie che ha ispirato maggiormente congetture, leggende e interpretazioni più o meno colorite ha per protagonisti un aereo, un duca e un’illusione. L’aereo è quello di Rudolf Hess, un veloce bimotore Messerschimt 110, disarmato, che si alzò in volo il 10 maggio 1941. Dopo circa quattro ore di viaggio il velivolo si andò a schiantare sulle colline che circondano la cittadina di Eaglesham, nel Lankshire, in Scozia. Il fedele collaboratore di Hitler, lanciatosi poco prima con il paracadute, scese a terra slogandosi una caviglia e agli inglesi che lo bloccarono dopo qualche ora disse di essere un ufficiale della Luftwaffe e di volere parlare con il duca di Hamilton. Hess dichiarò di trovarsi in Scozia per una missione di pace, che la Gran Bretagna non avrebbe mai potuto vincere contro la forza distruttrice del Reich e che era necessario creare un nuovo rapporto di collaborazione tra le due nazioni. La reazione di Churcill, informato dai suoi dell’accaduto, pare fu questa: «Volete forse dirmi che Rudolf Hess, il numero 3 del nazismo è nelle nostre mani?». Quando capì che non stavano scherzando Churchill ne dispose l’immediato arresto. Hess non uscì più dalla cella. Morì suicida in carcere nel 1987. Perchè Hess azzardò questo assurdo tentativo lo storico Giorgio Galli lo spiega così: «Hitler e Hess nel 1941, come nel 1939, puntavano in forme e modi diversi sull’influenza che i settori della società inglese legati alla cultura esoterica comune a quella tedesca potessero capovolgere la politica di Churchill e condurre l’Inghilterra filo ariana verso il condominio mondiale con la Germania». Era solo una stupida illusione.