Antonio Monda, "la Repubblica" 12/1/2005, pagina 49., 12 gennaio 2005
Quentin Tarantino non voleva scritturare Uma Thurman per "Pulp Fiction". La proposta era arrivata dall’agente di lei: anche se il regista disse subito no, quello s’impuntò lo stesso per farli incontrare in uno dei ristoranti più romantici di Los Angeles
Quentin Tarantino non voleva scritturare Uma Thurman per "Pulp Fiction". La proposta era arrivata dall’agente di lei: anche se il regista disse subito no, quello s’impuntò lo stesso per farli incontrare in uno dei ristoranti più romantici di Los Angeles. Tarantino ricorda: «Mi sembrava assurdo rifiutare una prospettiva del genere e mi sono avviato cercando di studiare come spiegare che l’ammiravo molto, ma non era giusta per il mio film». D’altra parte anche lei non era entusiasta: «Andai alla cena pensando a come dire "sei pieno di talento, ma: no, grazie". Sembra incredibile, ma avevo compiuto poco più di vent’anni ed ero già stanca». Poi durante la cena successe qualcosa e i due si piacquero. Ancora il regista. «Per la prima volta in vita mia non ho parlato di cinema, e ho visto che sembravi felice e forse anche un po’ sorpresa. Ci trovammo a confidarci i nostri sogni, le paure e le delusioni. Ho deciso che ti avrei scritturata quando ho pensato di pagare il conto». La serata descritta da lei: «Ero rimasta assolutamente affascinata dalla tua energia e, ora posso dirtelo, mi aveva intenerito il fatto che avessi detto: "A forza di parlare io mangio sempre i pasti freddi"».