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 2005  gennaio 12 Mercoledì calendario

NICHOLSON

NICHOLSON Jim Struble (Stati Uniti) 4 febbraio 1938. Politico. Dal 2001 al 2005 ambasciatore Usa presso la Santa Sede. Laureato a West Point, ha servito per 8 anni come Army Ranger, poi è stato per 22 anni nell’Army Reserve. Lasciato l’esercito, è stato avvocato e imprenditore. Amico di Bush padre, si è distinto come uno dei grandi raccoglitori di fondi per il partito repubblicano. « stato l’ambasciatore americano presso la Santa Sede nella fase della glaciazione diplomatica, quando la Chiesa non nascondeva i dubbi rispetto alla guerra in Iraq. [...] Per la rivista ”Irish America”, è uno dei cento irlandesi-americani che davvero possono considerarsi ai vertici del Paese. Per George H. Bush senior è un amico e per i repubblicani un uomo da tenere caro, visto che nel ’97 si rivelò praticamente imbattibile nelle strategie di ”fund raising”. Non è nato diplomatico Jim Nicholson, terzo di sette figli cresciuti in una ”povera fattoria dello Iowa”, come rivendica con orgoglio il suo curriculum. stato soldato, educato a West Point e cresciuto negli Army Ranger. stato avvocato e imprenditore. [...] lascia la sede diplomatica sull’Aventino per diventare segretario del Department of Veteran Affairs, uno dei ministeri più grandi, 235mila dipendenti. Quasi un ritorno alle origini per un americano che ha servito per 8 anni nell’Army Ranger e per 22 nell’Army Reserve. [...] Il ricordo più bello è [...] legato a una giornata trascorsa con [...] Giovanni Paolo II, a Castelgandolfo: ”Accadde subito dopo l’11 settembre e ci andai con tutta la famiglia, mia moglie, i figli e i nipoti. Fu un incontro di grande intensità. Invece di parlare delle relazioni tra Chiesa e Stati Uniti, col Papa discutemmo di pace e di violenza, del terrorismo che uccide ’nel nome di Dio’. Me lo ricordo come fosse oggi, Giovanni Paolo II, mentre punta il dito verso di me e dice: ’Non è stato soltanto un attacco a voi, all’America, è stato un attacco all’umanità. Fate quel che dovete, secondo giustizia’”. Fu in quella giornata a Castelgandolfo, evoca l’ambasciatore, che ”il Vaticano mise le basi della strategia di sostegno agli Stati Uniti nella lotta al terrorismo”. [...] neppure il diplomatico Nicholson può negare i molti momenti di tensione tra Casa Bianca e Vaticano, la battuta insofferente con cui Condoleezza Rice replicò a chi le chiedeva un’opinione sulle posizioni della Chiesa rispetto alla guerra in Iraq. ”Ricordo una riunione con l’arcivescovo Jean Louis Tauran e alcuni membri della Curia romana. A un certo punto, qualcuno disse che la guerra in Iraq era solo una questione di petrolio. Quello sì è stato un momento difficile, spiacevole”. [...] ”Immaginavo un Vaticano ingessato in una gerarchia molto rigida e invece ho trovato una gran varietà di voci. Ma ho conosciuto persone di grande onestà e straordinaria competenza e per me e mia moglie è stata un’esperienza unica. La nostra fede ne esce rafforzata”» (Maria latella, ”Corriere della Sera” 12/1/2005).