Nestore Morosini, ཿCorriere della Sera 12/1/2005;, 12 gennaio 2005
Ultima moda tra i ricchi americani: comprare vecchie Ferrari di Formula 1. Un Kevin Crowder ricco dei 20 milioni di dollari incassati vendendo la sua società di software ne ha spesi 5 per la monoposto con cui Schumacher vinse il Mondiale del 2000
Ultima moda tra i ricchi americani: comprare vecchie Ferrari di Formula 1. Un Kevin Crowder ricco dei 20 milioni di dollari incassati vendendo la sua società di software ne ha spesi 5 per la monoposto con cui Schumacher vinse il Mondiale del 2000. A Maranello c’è ormai un reparto speciale (F1 Clienti, nel 2004 incassi per 10 milioni di euro) che si occupa solo della vendita delle rosse da corsa con un embargo di due anni per salvaguardare i segreti tecnologici. Le macchine sono vendute così come hanno concluso la loro vita in pista e nella «configurazione» del Mondiale cui hanno partecipato, la sezione si incarica anche dell’assistenza e della manutenzione delle vetture costruite dal 1970, anno in cui cominciò la numerazione dei telai destinati alla Formula 1. Piero Ferrari, figlio del Drake: «Negli anni ’60, mio padre non voleva vendere le macchine, le tagliava e le rottamava. Della mitica monoposto con cui Phil Hill conquistò il titolo mondiale nel 1961 non esiste un solo esemplare. Poi, negli anni ’70 e ’80 cominciò a venderle, con valore proporzionato al curriculum della vettura».