Alessandra Farkas, ཿCorriere della Sera 11/1/2005. pag. 20, 11 gennaio 2005
Polemiche dei gruppi di difesa dei diritti civili, dopo la decisione delle autorità di Truro, a Cape Cod, Massachussetts, di voler esaminare il Dna di tutti gli uomini del paese, quasi ottocento, per risolvere il caso di Christa Worthington, uccisa il 6 gennaio del 2002
Polemiche dei gruppi di difesa dei diritti civili, dopo la decisione delle autorità di Truro, a Cape Cod, Massachussetts, di voler esaminare il Dna di tutti gli uomini del paese, quasi ottocento, per risolvere il caso di Christa Worthington, uccisa il 6 gennaio del 2002. Giornalista di moda e scrittrice, 46 anni, il suo corpo fu trovato dal marito 36 ore dopo l’omicidio; accanto al cadavere, in lacrime, la figlia di due anni e mezzo. L’unico elemento in mano agli investigatori è lo sperma di un uomo con il quale Christa ha avuto un rapporto sessuale prima di essere uccisa: non è detto che appartenga all’assassino, ma per gli inquirenti sarebbe un tassello importante. Alcuni cittadini, però, hanno annunciato di non volersi sottoporre all’esame, in nome della privacy; ma la polizia ha replicato che le indagini si concentreranno proprio su chi si rifiuterà di collaborare.