Varie, 9 gennaio 2005
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Maiorca Rossana
• Catania 23 febbraio 1960, Mestre 7 gennaio 2005. Sulla scia delle grandi imprese realizzate dal padre Enzo, per dieci anni Rossana si alternò nella sfida agli abissi con la sorella Patrizia, nata due anni prima di lei. Il primo dei suoi tanti record mondiali lo stabilì nel 1979 nelle acque di Fontane Bianche, a Siracusa, scendendo a 40 metri in assetto costante, 5 metri più giù di quanto aveva fatto nel ’78 la sorella Patrizia. In assetto costante si è migliorata via via, sino a raggiungere i 58 metri il 4 luglio 1992, sempre al largo di Fontane Bianche. In assetto variabile, invece, esordì con un primato di 50 metri a Milazzo il 22 luglio 1982. Cessata la carriera subacquea, era diventata rappresentante dell’azienda Mares, di cui era stata per anni testimonial. «[...] era la figlia minore di Enzo, quella prediletta, quella che gli aveva dato forse le soddisfazioni più grandi con una sfilza di record in apnea da brivido. Gli ultimi: meno 80 metri in assetto variabile (discesa con zavorra e risalita con muta gonfiabile) nel 1988, un primato non ufficializzato ma autentico; meno 58 in assetto costante, cioè con il solo aiuto delle pinne, nel ’92, stagione che segna anche l’abbandono dell’attività sportiva. [...] Una donna all’avanguardia nello sport che amava. Un’apripista. Che, come il padre e la sorella, ha prestato la sua collaborazione anche alla scienza per indagare e conoscere le reazioni del fisico umano negli abissi. Nell’88, infatti, partecipò agli studi del Cnr nell’operazione ”Arethusa”. Da meno 50 a meno 80 in soli sette anni, dall’82 all’89, sempre in assetto variabile. [...] Dopo di lei sono venute le altre: la Bandini (-107 in assetto variabile nel 2000); la cubana Andollo (-115), la turca Dalkilic (-120) [...] la sfortunata francese Mestre, morta nel 2002, a soli 28 anni, nel tentativo di superare il compagno di vita, il cubano Pipin, sceso a -162; l’americana delle Cayman Streeter (-122 nel 2003). Rossana, come la sorella Patrizia, aveva respirato mare e immersioni fin da bambina. ”Il mare - diceva - non si vince, è troppo grande e noi siamo troppo piccoli. Però il mare è leale: ti offre sempre l’occasione giusta per misurare te stesso”. Non poteva essere diversamente con cotanto padre. Fu lui, Enzo, autentico mito dell’apnea mondiale, celebre per la sua sfida negli abissi, metro su metro con il francese Majol, a trasmetterle la passione, l’amore per il blu profondo. [...]» (Eugenio Capodacqua, ”la Repubblica” 8/1/2005). «[...] Lei e la sorella Patrizia, il mare da sotto lo avevano vissuto sin da piccole al seguito dell’illustre papà, l’uomo delle mitiche sfide con il francese Jacques Mayol, capace di ben 22 record sott’acqua e di scendere sino a - 101 metri in assetto variabile. Inevitabile fu, al momento giusto, il cimento delle due figlie con gli abissi. La prima ad entrare in azione a caccia di primati fu appunto Patrizia, che nel 1978 scese a - 35 metri in assetto costante. Rossana, invece, quell’anno non volle saperne di record, perché impegnata negli esami di maturità. La sua prima impresa mondiale, quando ancora non aveva vent’anni, è datata 22 settembre 1979: lei e Patrizia in quell’occasione si eguagliarono, raggiungendo - 40 metri in assetto costante, con il solo uso di maschera e pinne. Quell’estate fu un vero trionfo per la scuola siracusana. Oltre alle sorelle Maiorca, vinsero i loro cimenti con il mare anche il grande Enzo e altri tre suoi allievi: Enzo Liistro, Nuccio e Mario Imbesi. Fu questa la polemica risposta di Enzo Maiorca alla Federazione che aveva cancellato i suoi record: negli anni successivi la Fips tornò a riconoscere prima l’immersione in assetto costante e poi anche quella in assetto variabile, cioè con l’aiuto di un peso durante la discesa e di un palloncino gonfio d’aria durante la risalita. Quel suo primo record Rossana lo volle dedicare alla mamma Maria. Tenne a spiegare, subito dopo l’impresa: ”Da papà ho appreso le tecniche dell’apnea e tutto il resto. Ma la mamma è stata quella che m’ha insegnato a nuotare, quando avevo cinque anni. E poi è la persona che soffre di più, perché non viene a vedere le immersioni”. Patrizia e Rossana sono state due sorelle unite, un po’ riservate, che cercavano di sottrarsi al clamore delle loro imprese. Rossana sembrava la più seria e la più forte d’animo, mentre Patrizia aveva tutte le ansie che caratterizzavano Enzo prima dell’immersione. Rossana visse il momento top della sua carriera nell’agosto 1986, quando al largo di Crotone fu protagonista di una serie di immersioni fantastiche, stabilendo in progressione tre record in assetto variabile e migliorandosi di ben 18 metri. Dopo il ritiro del padre, avvenuto nel 1989, toccò a lei tenere alta la tradizione di famiglia e del profondismo siracusano. Tornò all’assetto costante: migliorerà a ripetizione il record nelle tre estati seguenti, portandolo da - 53 a - 58. [...]. Nei due anni successivi, sempre puntigliosa e determinata, raggiunse i - 80 metri in variabile, poi il matrimonio con Tommaso Nobili dal quale ha avuto due figli, un po’ la frenò. Coronò la sua fantastica carriera a Siracusa, riprendendo con successo le immersioni dei suoi primi anni in assetto costante, frattanto riconosciute ufficialmente. [...]» (Attilio Sacco, ”La Gazzetta dello Sport” 9/1/2005).