Lorenzo Buccella, l’Unità 7/1/2005, pag. 19., 7 gennaio 2005
Il ritorno di Samantha Fox, la maggiorata del pop anni Ottanta: «Quando monta sul palco, scortata da due ballerine che sembrano due bambolotti caricati a molla, l’atmosfera è da discoring e lei è lì, capello platinato, short risicati a scoperchiare per il lungo la gamba e un corpetto di borchie a far pressione sul seno giunonico
Il ritorno di Samantha Fox, la maggiorata del pop anni Ottanta: «Quando monta sul palco, scortata da due ballerine che sembrano due bambolotti caricati a molla, l’atmosfera è da discoring e lei è lì, capello platinato, short risicati a scoperchiare per il lungo la gamba e un corpetto di borchie a far pressione sul seno giunonico. Un seno che allora era all’avanguardia, seno-madre per una schiera di strlette imitatrici, ma oggi fa poco stupore, quasi malinconia, un po’ come se ti ricapitasse adesso per le mani uno dei primi telefonini, mastodontici e poco protatili. Ma in fondo che importa? All’ombra di quei cuscini erotici è venuta su un’intera generazione che ha allevato i suoi sogni tra omogeneizzati, cartoni animati e Commodre 64».