Varie, 5 gennaio 2005
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BARGHOUTI Mustafa Beir Rama (Israele) 1954. Politico. Candidato alle elezioni presidenziali palestinesi del 2005
BARGHOUTI Mustafa Beir Rama (Israele) 1954. Politico. Candidato alle elezioni presidenziali palestinesi del 2005. Lontanissimo parente di Marwan Barghouti, il leader della seconda Intifada. Medico, ha studiato a Gerusalemme e a Mosca. Ha un diploma in management alla Stanford University, California Ex presidente del Partito popolare (ex partito comunista), ha fondato nel 1979 il Comitato per il soccorso medico (organizzazione sanitaria di base). Nel 2002 è stato tra i promotori, con l’intellettuale Edward Said, dell’Iniziativa democratica palestinese, sorta di alternativa democratica alla via proposta da Arafat e al modello islamico di Hamas. «[...] I collaboratori che lo conoscono meglio lo descrivono come ”qualcuno che sin da bambino aveva un forte senso dell’ingiustizia: per questo è diventato l’uomo che è oggi”, a 50 anni. Ne ha dato una testimonianza [...] anche il suo vecchio professore di arabo al liceo: già allora, ha raccontato, Mustafa era un ragazzino serio e impegnato. L’evento decisivo nella vita di Barghouti dicono sia stata la Guerra dei Sei giorni e tutto quello che è venuto dopo. Era il 1967 e un Mustafa 13enne già cominciava le prime esperienze di assistenza alla popolazione in difficoltà. da lì che sarebbe nata - dopo 12 anni, una deludente militanza nel Partito del Popolo, una Laurea in Medicina a Mosca e un Master in Management a Stanford - la Palestinian Medical Relief Society, oggi una delle più grandi organizzazioni palestinesi. Un’esperienza importante alla quale nel 2002 si è affiancata Al Mubadare, L’Iniziativa, sostenuta dall’amico più illustre del ”Dottore” : quell’Edward Said, morto nel 2003 negli Stati Uniti, che per anni è stato il volto dell’intellettuale palestinese in Occidente. L’idea dell’Iniziativa era [...] rappresentare la società civile. Con quali soldi? ”Donazioni private”, risponde lui. Ma su questo punto in particolare si accaniscono i suoi detrattori, che trovano sospetta una campagna elettorale a colpi di spot molto ben fatti su tutte le principali tv arabe, di pagine intere sui giornali (una sola costa 1.400 dollari), di annunci alla radio (40 dollari al minuto), di manifesti che superano in quantità quelli dello stesso Abu Mazen. Il politologo di Ramallah Adel Samara è molto duro al riguardo: «Barghouti è una creatura degli americani - dice -. Sono loro e gli europei a garantirgli i fondi” . Nell’analisi di Samara ”Washington ha l’interesse a creare un gruppo di intellettuali palestinesi le cui politiche siano in linea con gli orientamenti americani”. Non manca chi gli attribuisce legami con la Cia. E chi mette in risalto le motivazioni personali, e il desiderio di affermarsi come leader della sinistra dopo il fallimento nel Partito del Popolo. Una posizione che in parte condivide anche Danny Rubinstein, il principale esperto israeliano di cose palestinesi. Che, però [...] critica soprattutto i contenuti. Lui che lo conosce molto bene e da tempo, lo considera ”un uomo intelligente e dotato, sinceramente attivo nella lotta per i diritti umani”. Ma ha anche notato negli ultimi anni, in particolare nel corso delle due Intifada, una radicalizzazione. ”Mustafa è diventato più duro ed estremista, è cambiato. In alcuni documenti [...] è arrivato a rinnegare gli accordi di Oslo. Secondo alcune voci, Hamas segretamente potrebbe appoggiarlo”. [...]» (Alessandra Coppola, ”Corriere della Sera” 4/1/2005).