Non è stata scritta, 4 gennaio 2005
Anche numerosi musicisti furono preda del vizio. Mozart portava sempre con sé la sua scatola da fiuto, pur detestando gli ambienti impregnati di fumo
Anche numerosi musicisti furono preda del vizio. Mozart portava sempre con sé la sua scatola da fiuto, pur detestando gli ambienti impregnati di fumo. Bach s’improvvisò scrittore per dedicare alla nicotina un poema, Schumann in ospedale si lamentava con Brahms perché i sigari che gli venivano spediti erano regolarmente requisiti dai medici e mai consegnati. Beethoven di tanto in tanto si concedeva il piacere della pipa, mentre Wagner un giorno, intento a suonare per alcuni amici, finì il suo tabacco da fiuto e si vide costretto a interrompere l’esecuzione giustificandosi: "Niente tabacco, niente più musica". Stravinskij nel suo studio di New York aveva una scrivania tutta riservata a scatole di sigarette, accendisigari, bocchini e altri accessori per il tabacco.