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 2005  gennaio 04 Martedì calendario

Grazie all’analisi genetica dei reperti fossili, un gruppo di ricercatori delle università britanniche di Oxford e Canterbury ha scoperto la storia dell’evoluzione, del ruolo ecologico e dell’estinzione dell’aquila di Haast, che viveva in Nuova Zelanda circa 700 anni fa (prima dell’insediamento umano)

Grazie all’analisi genetica dei reperti fossili, un gruppo di ricercatori delle università britanniche di Oxford e Canterbury ha scoperto la storia dell’evoluzione, del ruolo ecologico e dell’estinzione dell’aquila di Haast, che viveva in Nuova Zelanda circa 700 anni fa (prima dell’insediamento umano). Apertura alare di quasi tre metri, peso tra i 10 e i 14 chili, potenza tale da uccidere e cibarsi dell’uccello erbivoro Moa, incapace di volare e pesante 200 chilogrammi, il volatile sarebbe parente della più piccola aquila oggi esistente in Australia e Nuova Guinea, l’aquila minore australiana che pesa meno di un chilo. L’estinta aquila di Haast e la più piccola aquila australiana si sarebbero evolute da un antenato comune vissuto circa un milione di anni fa. Secondo Michael Bounce, portavoce del gruppo di ricerca, questo significa che in poco tempo, l’aquila ”emigrata” in Nuova Zelanda si sarebbe ingigantita fino ad aumenatare il suo peso di 10-15 volte: ”E’ la prima volta che viene documentato un così rapido incremento di peso in un vertebrato terrestre. Probabilmente l’assenza di predatori e la grande taglia delle prede disponibili, hanno favorito la selezione di individui sempre più grandi”. La ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista ”PLoS Biology”.