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 2004  dicembre 31 Venerdì calendario

CLARK

CLARK Ramsey Dallas (Stati Uniti) 18 dicembre 1927. Politico • «[...] viceministro della Giustizia con John Kennedy e ministro fra il 1967 e il 1969, quando era presidente Lyndon Johnson. [...] una figura discutibile e discussa che, negli anni, ha [...] partecipato alla difesa di personaggi moralmente indifendibili, come il dittatore jugoslavo Slobodan Milosevic. Figlio di un ministro della Giustizia, poi giudice della Corte Suprema, Clark, negli anni di Kennedy e di Johnson, è stato fra i protagonisti dell’affermazione dei diritti civili dei neri e manifestò la sua tempra di liberal con una costante opposizione alla pena di morte. Benché fossero gli anni del Vietnam, tuttavia, non si ricordano sue posizioni contro la guerra. Il suo pacifismo emerge solo a metà degli anni ’70, quando, fallito il tentativo di diventare senatore, fonda l’International Action Center, legato al World Workers Party, una organizzazione di lontane ascendenze trozkiste. Da questa tribuna, l’ex ministro della Giustizia, convinto che i governi americani siano ”fuorilegge internazionali, che ammazzano persone innocenti perché non ci piacciono i loro leader”, ha partecipato alla difesa legale di Slobodan Milosevic e del suo socio nelle atrocità serbe, Radovan Karadzic, del pastore Elizaphan Ntakirutimana, accusato per il genocidio in Ruanda, dello sceicco Omar Abd El Rahman, regista degli attentati del 1993 al World Trade Center. A muoverlo non c’è solo il comandamento del codice degli avvocati, per cui ogni imputato ha diritto ad un difensore. Con lui, l’aspetto tecnico si mescola costantemente alla politica. Nel 1991, dopo la prima guerra del Golfo, mise in piedi un tribunale internazionale per giudicare di crimini di guerra il vecchio George Bush e i suoi comandanti militari. Nel 1998, era a Bagdad ad una conferenza sui diritti umani e, nel 1999, volò a Belgrado per augurare a Milosevic di sconfiggere la Nato. Il punto, ha sempre risposto Clark a chi gli faceva notare la contraddizione di difendere i diritti umani a braccetto con Saddam e Milosevic, è che ”ognuno ha dei principi”: ”Quando tu vedi che il tuo governo viola quei principi, il tuo obbligo principale è correggere quello che fa il tuo governo, non puntare l’indice contro qualcun altro”. [...]» (Maurizio Ricci, ”la Repubblica” 30/12/2004).