Giovenale, Contro le donne, TEN, Roma 1993 a cura di C. Vivaldi, 29 dicembre 2004
I profumi son fatti per gli amanti. Una donna non si rifiuta nulla, non trova vergognoso nulla quando può cingersi la gola di smeraldi e stirare le orecchie con enormi pendenti d’oro
I profumi son fatti per gli amanti. Una donna non si rifiuta nulla, non trova vergognoso nulla quando può cingersi la gola di smeraldi e stirare le orecchie con enormi pendenti d’oro. Nulla è insopportabile quanto una milionaria. Ripugnante a vedersi, ridicola, la faccia spalmata e gonfia di mollica, puzza delle untuose pomate di Poppea alle quali s’invischiano le labbra del povero marito. Dall’amante ci va a pelle lavata; e quando mai ha interesse a sembrare bella in casa? I profumi son fatti per gli amanti, per loro manda a comprare le essenze spediteci dai gracili indiani. Finalmente si scopre il volto, toglie il primo strato, in modo che incominci a riconoscerla, poi si lava bene col latte per il quale condurrebbe interi greggi d’asine con sé dovesse andare in esilio nell’Artico. Ma una faccia coperta e medicata con sempre nuovi impiastri, intonacata di cataplasmi di farina cotta, la si deve chiamare faccia o piaga?