Giovenale, Contro le donne, TEN, Roma 1993 a cura di C. Vivaldi, 29 dicembre 2004
La saccente. Ancora più noiosa la saccente che, sedutasi a tavola, comincia a lodare Virgilio, a trovar scuse per il suicidio di Didone, e pone a confronto i poeti: su di un piatto della bilancia Marone, sull’altro Omero
La saccente. Ancora più noiosa la saccente che, sedutasi a tavola, comincia a lodare Virgilio, a trovar scuse per il suicidio di Didone, e pone a confronto i poeti: su di un piatto della bilancia Marone, sull’altro Omero. I professori di grammatica depongono le armi, gli oratori si dichiarano vinti, tutti tacciono; sta zitto l’avvocato, il banditore, persino ogni altra donna, tanto fiume scorre impetuoso di parole, simile a un tintinnio di piatti e campanelli. [...]. necessario porre un limite anche alle cose più giuste: se vorrà goder fama di buona parlatrice o di scienziata, dovrà comportarsi punto per punto come un uomo, andare in vestiti succinti, macellare un maiale a Silvano, frequentare bagni da quattro soldi. [...].