Giovenale, Contro le donne, TEN, Roma 1993 a cura di C. Vivaldi, 29 dicembre 2004
Messalina augusta puttana. [...] Senti Claudio cosa dovette sopportare! Non appena sua moglie [Messalina, ndr] lo vedeva addormentato, l’augusta puttana indossava un mantello col cappuccio e usciva, accompagnata da una sola fantesca, preferendo un pagliericcio da bordello al suo letto in Palatino
Messalina augusta puttana. [...] Senti Claudio cosa dovette sopportare! Non appena sua moglie [Messalina, ndr] lo vedeva addormentato, l’augusta puttana indossava un mantello col cappuccio e usciva, accompagnata da una sola fantesca, preferendo un pagliericcio da bordello al suo letto in Palatino. Coi capelli nerissimi nascosti da una parrucca bionda scompariva nel lupanare tiepido [...]. Sotto il falso nome di Licisca si distendeva nuda, [...] e scopriva il ventre da cui tu, generoso Britannico [figlio dell’imperatore Claudio 41-54 d.C.], avvelenato da Agrippina, [seconda moglie dell’imperatore, ndr], sei nato. Accoglieva i clienti con carezze e moine, intascava il suo salario. [...].