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 2004  dicembre 29 Mercoledì calendario

Forse manca un aggettivo al titolo della satira più famosa di Giovenale. Forse sarebbe stato più pertinente chiamarla ”Contro le donne ricche”

Forse manca un aggettivo al titolo della satira più famosa di Giovenale. Forse sarebbe stato più pertinente chiamarla ”Contro le donne ricche”. contro di loro infatti, più che contro le donne in genere, che si scarica il moralismo, certo pungente e feroce, ma forse ipocrita, del grande poeta di Aquino. La struttura dialogica dell’opera è intessuta di strali apparentemente tutti rivolti al passato, verso gli antenati più o meno lontani di quell’alta società a cui Giovenale non apparterrà mai, ma tra le cui fila allignano tutti i suoi benefattori. Eppure il poeta fa i nomi, riportando situazioni grottesche, pescando a fondo tra pregiudizi senza tempo, ancora attuali, mescolati con grande sarcasmo in versi, dall’impatto quasi visivo. uomini e armenti Per me la Pudicizia è scesa in terra, e c’è rimasta a lungo, solo ai tempi del re Saturno, quando una caverna umida e fredda era tutta la casa col focolare e i Lari, e racchiudeva nel suo buio, confusi, uomini e armenti. Vagabondando in cima alle montagne la donna preparava a terra un letto di paglia e frasche, e vi stendeva sopra le pellicce degli animali uccisi lì nei dintorni (diversa da te Cinzia, e da te cui la morte d’un passero velò gli occhioni splendidi!): una donna sempre occupata a porgere le poppe ad enormi marmocchi, mostruosa a volte più del suo omaccio ruttante ghiande [...].