Federico Peiretti, "tSt" 29/12/2004, pagina 4., 29 dicembre 2004
Il "Manoscritto di Bacone", dal nome del doctor mirabilis del XIII secolo che si riteneva potesse esserne l’autore: 228 pagine ricche di disegni di sfere celesti, strani simboli, donne nude, animali e piante fantastiche accompagnate da un testo indecifrabile
Il "Manoscritto di Bacone", dal nome del doctor mirabilis del XIII secolo che si riteneva potesse esserne l’autore: 228 pagine ricche di disegni di sfere celesti, strani simboli, donne nude, animali e piante fantastiche accompagnate da un testo indecifrabile. Fu trovato nel 1912 da Wilfred Voynich, antiquario russo appassionato di libri rari, frugando nella biblioteca dei gesuiti di Villa Mondragone, a Frascati, dopo che se n’era persa traccia da più di tre secoli. Era stato acquistato per 600 ducati d’oro da Rodolfo II, Imperatore del Sacro Romano Impero, nel 1586. Dopo diversi passaggi di proprietà si ha notizia del manoscritto nel 1666, quando il rettore dell’Università di Praga, Joannes Marcus Marci, lo inviò al gesuita Athanase Kircher, esperto crtittografo. Quindi ricompare a Villa Mondragone grazie a Voynich che lo donò alla Yale University. Tradizionalmente attribuito a Ruggero Bacone, per alcuni studiosi sarebbe invece opera di Leonardo da Vinci. Altri ancora sostengono che sia la leggendaria ”Clavicola di Salomone”, il testo magico che consentirebbe di evocare gli spiriti e costruire potenti amuleti. Di recente, l’informatico inglese Gordon Rugg, della Keele University, ha dichiarato di poter dimostrare che si tratta soltanto di una truffa operata ai danni di Rodolfo II da un avventuriero inglese, Edward Kelley, con l’aiuto del celebre matematico, filosofo e mago John Dee (che si trovavano a Praga a corte proprio nel periodo in cui l’impearatore acquistò il manoscritto). La notizia è stata pubblicata si "Cryptologia", "Nature" e "Scientific American".