L’Indipendente, 21/11/2004 pag. 1, 2-3, 21 novembre 2004
I pompeiani hanno una vera passione per le scritte sui muri. Per esempio con le scritte sui muri si dà notizia degli spettacoli dei gladiatori, ma si fa anche campagna elettorale: «Venere pompeiana vi sarà propizia se voterete Numerio Barca, un galantuomo», «Caio Ateio Capitone ha l’appoggio degli indigeni e degli immigrati», «O Trebio, scuotiti e fa edile il giovane Lollio Fusco che è un uomo onesto»
I pompeiani hanno una vera passione per le scritte sui muri. Per esempio con le scritte sui muri si dà notizia degli spettacoli dei gladiatori, ma si fa anche campagna elettorale: «Venere pompeiana vi sarà propizia se voterete Numerio Barca, un galantuomo», «Caio Ateio Capitone ha l’appoggio degli indigeni e degli immigrati», «O Trebio, scuotiti e fa edile il giovane Lollio Fusco che è un uomo onesto». Per sabotare le elezioni gli avversari scrivono cose come: «Votate Marco Cerrinio Vazia: tutti i beoni nottambuli sollecitano il voto per lui». Dopo il voto, imbianchini stipendiati dagli eletti passano per la città a togliere le frasi (talvolta sono loro a scrivere subito dopo aver pulito: «Sosio ha scritto, Onesimo ha di nuovo ripulito la pietra»). Poi c’è chi se la prende con l’oste: «Possa tu morire annegato nella tua brodaglia infetta. Ci vendi acqua e ti bevi vino puro». Ci sono tante scritte d’amore: «Chi non ha visto la Venere dipinta da Apelle guardi la mia ragazza che è altrettanto bella», «Meriterei di morire se volessi essere dio senza di te», «Marcello ama Prenestina, ma non è ricambiato». Altre scritte: «Mi meraviglio, o muro, che tu non sia ancora crollato sotto il peso di tante stupidaggini» (contro gli slogan elettorali). «Avete, utres sumus» («Salute, beviamo come otri»). «Sono per la distribuzione del tesoro municipale; il comune ha troppi soldi».