L’Indipendente, 28/11/2004 pag. 1, 2-3, 28 novembre 2004
Infine l’accerchiamento. Presi fra due fuochi e stretti contro gli stagni gelati di Satchan gli austro-russi sotto il comando di Buxhoewden si difesero con determinazione, ma erano senza speranza
Infine l’accerchiamento. Presi fra due fuochi e stretti contro gli stagni gelati di Satchan gli austro-russi sotto il comando di Buxhoewden si difesero con determinazione, ma erano senza speranza. Furono gli artiglieri russi a difendersi con grande eroismo, continuando a sparare fino all’ultimo colpo a mitraglia, anche quando ormai non c’era più nessuna speranza di cambiare le sorti della giornata e combattere a oltranza significava solo rendere più aggressivi i vincitori. Prima di sera tutta l’ala sinistra russa era comunque in fuga. Quasi duecento cannoni e una cinquantina di bandiere caddero in mano francese. Quando già calava l’oscurità, che a dicembre in Moravia arriva prima delle cinque del pomeriggio, e i combattimenti erano praticamente cessati, il venticinquenne Philippe Ségur, uno degli aiutanti di Napoleone, fece notare al generale Vandamme che uno dei battaglioni del 24esimo leggero era ridotto a non più di centocinquanta uomini degli oltre seicento che contava prima della battaglia. Il generale gli rispose «Bisogna rompere un sacco di uova per fare una buona frittata».