L’Indipendente, 28/11/2004 pag. 1, 2-3, 28 novembre 2004
Il miglior attacco è la fuga. Le loro speranze vennero deluse. I corazzieri russi, esaltati dal successo appena conseguito ai danni del quarto, si precipitarono sul 24esimo e lo misero in fuga a sua volta
Il miglior attacco è la fuga. Le loro speranze vennero deluse. I corazzieri russi, esaltati dal successo appena conseguito ai danni del quarto, si precipitarono sul 24esimo e lo misero in fuga a sua volta. I fanti scappavano più velocemente che potevano e la loro corsa li portò a passare quasi davanti a Napoleone in persona, che nel frattempo aveva raggiunto la cima del Pratzen con la Guardia Imperiale e tutta la riserva francese. Sarebbero stati loro a costringere alla ritirata la Guardia russa. Sotto gli occhi di Napoleone gli ufficiali del 24esimo fecero un primo tentativo di fermare i soldati in fuga e riorganizzare i loro ranghi, una prassi abituale con i reparti di fanteria dell’epoca. La qualità dei soldati si dimostrava anche nei momenti di difficoltà: solo i migliori potevano essere rimessi nei ranghi e riportati in combattimento dopo che erano stati messi in fuga. Tutto quello che gli ufficiali francesi riuscirono a ottenere fu di suscitare qualche grido di ”Viva l’imperatore” da parte degli uomini che continuavano a scappare. Mentre la cavalleria della Guardia e il I Corpo francesi battevano e costringevano alla ritirata la Guardia russa, sia il quarto che il 24esimo vennero comunque riorganizzati. Quando Napoleone ordinò la conversione verso sud di tutto il centro, in modo da aggredire alle spalle le tre colonne russe che avrebbero dovuto aggirare l’esercito francese, le divisioni Vandamme e Saint Hilaire formavano ancora una volta l’avanguardia del grosso francese.