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 2004  dicembre 24 Venerdì calendario

Norstein Yuri

• Nato a Mosca (Russia) il 15 settembre 1941. Artista. Regista (d’animazione). «Tutte le sere un riccio attraversa i boschi e i prati della campagna in cui vive per recarsi dal suo amico orso. Insieme contano le stelle conversando amabilmente mentre il ”samovar” bolle sul fuoco. Ma una notte una fitta nebbia cela la strada al riccio, che si smarrisce nel suo bagliore diafano. Si tratta de Il Riccio nella Nebbia (1975), capolavoro d’animazione [...] Se si sommano le durate di tutti i lavori di Norstein si ottengono poco più di 70 minuti, dal ’68 al 1979 egli ha realizzato soltanto 6 opere. Eppure bastano poche immagini di un suo film per comprendere i motivi della sua rarefatta produzione; in ogni fotogramma c’è un pensiero visivo stratificato su più livelli che rende i disegni una pittura complessa. Nell’era digitale desta stupore e meraviglia l’arte di Norstein, che ha ideato con la moglie Francesca Yarbusova e il suo operatore Alexander Zhokovsky una macchina con la facoltà di filmare disegni in movimento su diversi strati di vetro. Nato a Mosca nel 1941 e orfano di padre Yuri Norstein inizia a lavorare negli anni ’60 con Ivan Ivanov-Vano, decano dell’animazione russa, per la Sayuzmultfim, una scuola di disegno statale. Il suo primo film, codiretto con Arkadi Tiurin, è 25 Ottobre (1968) in cui, utilizzando i quadri di Chagall, Malevitch, Pimenov e altri maestri dell’avanguardia, viene narrato il primo giorno della rivoluzione, accompagnato dalla musica di Chostakovitch. Nella Battaglia di Kerzents (1971) la vittoria della cittadina russa contro i tartari è narrata attraverso l’animazione di affreschi, miniature e icone medievali che divengono un dipinto cinetico super-ejzesteiniano. Con La Volpe e la lepre, storia di un coniglio cacciato di casa da una volpe egoista, Norstein inizia una trilogia fondata su racconti russi di animali, proseguita nel 1974 con L’Airone e la Gru, struggente film d’amore in cui due uccelli afflitti dalla solitudine si corteggiano senza riuscire a comunicarsi il reciproco affetto e Il riccio nella nebbia. L’ultimo lavoro di Norstein, considerato il vertice della sua opera, è Il racconto dei racconti: una tragica rapsodia in cui si susseguono immagini della seconda guerra mondiale, ricordi d’infanzia e fiabe popolari [...]» (Federico Ercole, ”il manifesto” 23/12/2004).