L’Indipendente, 19/12/2004, 19 dicembre 2004
L’ammezzato di Place vêndome. Il suo unico obbiettivo, tuttavia, rimaneva tornare a Parigi e riconquistare l’imperatore
L’ammezzato di Place vêndome. Il suo unico obbiettivo, tuttavia, rimaneva tornare a Parigi e riconquistare l’imperatore. Per farlo si scervellò non poco, inventandosi stratagemmi di ogni sorta, quale una restituzione di gioielli del tutto fuori luogo. Vi tornò prima con false generalità e poi ufficialmente nel 1860. Vi tornò con discrezione, facendo vita ritirata e gradualmente venne riaccolta a corte. Questo le restituì l’antica sicurezza perduta. La sua vita mondana riprese e durò tanto quanto il secondo Impero che morirà nel 1870 sotto il peso dei colpi prussiani a Sedan. Dopo la cattura dell’imperatore, a Parigi si scatenò l’anarchia contro il passato, i palazzi e le vestigia imperiali. Virginia scappò e vi fece ritorno nel 1873, tentando di ritagliarsi ancora un ruolo nella vita politica. Ma la città e la nazione che Virginia vide dopo la fine dell’Impero, da dietro gli scuri dell’ammezzato di Place Vêndome, non avevano più niente a che vedere con i fasti a cui era abituata negli anni Cinquanta. Tutto era andato perduto, abbattuto. Divenne sospettosa, smise di uscire di casa. I suoi ospiti dovevano fischiare dalla strada per farsi riconoscere e procedere poi, attraverso parole d’ordine prestabilite, al superamento di ben tre porte. Forse le sue erano ormai solo manie, ma nel 1881 la sua casa era ancora sorvegliata dalla polizia. Che questa donna abbia effettivamente influenzato il corso della storia non è dato sapere. I numerosi storici che ne hanno studiato la vita non concordano affatto sull’effettivo ruolo che svolse. Non si è capito e non si capirà mai del tutto. E forse è meglio così. Con questa certezza verrebbe meno un po’ del suo fascino. Nel frattempo, ci fa sorridere il pensiero che ci sia stata un’epoca in cui riuscire a mettere nel letto di chi contava la donna giusta potesse fare credere di cambiare la storia.