Massimo Bassano, "Il Venerdì" 17/12/2004, pagina 61., 17 dicembre 2004
A Nagoya, quarta città del Giappone con poco più di 2 milioni e 200 mila abitanti, si celebrano almeno 14 mila matrimoni l’anno, più di tutto il resto del Paese
A Nagoya, quarta città del Giappone con poco più di 2 milioni e 200 mila abitanti, si celebrano almeno 14 mila matrimoni l’anno, più di tutto il resto del Paese. La città è disseminata di wedding village, ognuno dei quali è costituito da almeno tre chiese con annessi giardini e sale ricevimento dove le coppie si sposano a rotazione. Uno dei più famosi è il Takasagoden (palazzo della felicità) dove in poco più di sei ore e con 26 mila euro si organizza e celebra un matrimonio. All’interno del Takasagoden le coppie scelgono gli abiti (sia occidentali che tradizionali), le partecipazioni di nozze, il bouquet, la cerimonia, le bomboniere, le fedi. Il rito preferito è quello cristiano-occidentale che dura circa 15 minuti, compresi ingresso in chiesa, coro, promessa solenne, scambio delle fedi, uscita tra bolle di sapone e petali di rosa lanciati dagli invitati. Segue un quarto d’ora per la foto di gruppo, l’aperitivo e il lancio del bouquet. A coordinare il tutto una presentatrice che col microfono dice a sposi e invitati cosa fare. Infine il banchetto, quasi sempre a base di cucina italiana o francese (90 euro a testa). Dopo il taglio della torta gli sposi spariscono e ricompaiono con addosso il kimono tradizionale (quello da sposa può costare fino a 4.000 euro).