"Cicerone contro Catilina", Garzanti, Milano 1996, 21 dicembre 2004
Impresa folle. Come puoi apprezzare, Catilina, la luce o l’aria di questo cielo quando sai che nessuno dei presenti ignora che il 31 dicembre dell’anno del consolato di Lepido e Tullo ti sei presentato armato nel comizio, che avevi predisposto un gran numero di uomini per uccidere i consoli e i maggiori esponenti della città e che alla tua folle impresa non si è opposto un tuo ripensamento o una tua paura, ma la Fortuna del popolo romano? Ebbene, sorvolo anche su questi fatti: non sono ignoti e in seguito ne hai commessi molti altri
Impresa folle. Come puoi apprezzare, Catilina, la luce o l’aria di questo cielo quando sai che nessuno dei presenti ignora che il 31 dicembre dell’anno del consolato di Lepido e Tullo ti sei presentato armato nel comizio, che avevi predisposto un gran numero di uomini per uccidere i consoli e i maggiori esponenti della città e che alla tua folle impresa non si è opposto un tuo ripensamento o una tua paura, ma la Fortuna del popolo romano? Ebbene, sorvolo anche su questi fatti: non sono ignoti e in seguito ne hai commessi molti altri. Quante volte hai attentato alla mia vita quando ero console designato! Quante volte quando ero entrato in carica! A quanti attacchi sono sfuggito con un leggero scarto del corpo [...].