"Cicerone contro Catilina", Garzanti, Milano 1996, 21 dicembre 2004
Roma, ottobre del 63 a.C. Catilina, che ha più volte tentato l’elezione al consolato, sta preparando una rivolta armata contro il Senato, la città tutta e il console Cicerone in particolare
Roma, ottobre del 63 a.C. Catilina, che ha più volte tentato l’elezione al consolato, sta preparando una rivolta armata contro il Senato, la città tutta e il console Cicerone in particolare. Ma costui riceve una soffiata e non perde tempo. L’8 novembre si riuniscono tutti i senatori, c’è anche Catilina. Cicerone lo attacca violentemente, all’improvviso e a sua insaputa. La prima Catilinaria nasce così. Per il console, Catilina è una pestis, un flagello; Catilina resta senza parole, sorpreso; viene incalzato secondo uno schema ben definito: esordio, argomentazione, perorazione. Cicerone ne delinea il ritratto attraverso un’alternanza di allusioni e prove concrete, in un crescendo di ritmo il cui unico scopo è evidenziare una realtà manichea in cui i ruoli del buono e del cattivo siano ben definiti. L’unica reazione dell’accusato sarà quella di lasciare il Senato insultando il console con l’epiteto di forestiero. E per Cicerone sarà un trionfo di consensi.