Fabio Sindici, La Stampa 21/12/2004, pag. 25., 21 dicembre 2004
Due anni prima di morire, François-René de Chateaubriand scriveva a denti stretti, nella prefazione ai "Mémoires", di «essere stato obbligato a ipotecare la propria tomba»
Due anni prima di morire, François-René de Chateaubriand scriveva a denti stretti, nella prefazione ai "Mémoires", di «essere stato obbligato a ipotecare la propria tomba». Non si riferiva a una cappella nel cimitero di Saint-Malo, ma alla società di amici e sostenitori che avevano comprato in anticipo le quote del suo capolavoro "Memorie d’oltretomba" in modo da pagargli i debiti e assicurargli la pensione. La società si basava sul patto che l’autobiografia venisse pubblicata solo dopo la morte dello scrittore. Ma Chateaubriand si mostrava longevo, e con il tempo le azioni erano passate in mano a sconosciuti che volevano far fruttare l’investimento. Alla fine, il libro uscì quasi in contemporanea al funerale, nel 1848.