Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2004  dicembre 18 Sabato calendario

Flew Anthony

• Londra (Gran Bretagna) 11 febbraio 1923. Filosofo. «[...] God and Philosophy, ”Dio e la filosofia”: così si intitola il volume che, dal 1966 a oggi, ha avuto innumerevoli edizioni nel mondo anglosassone. uno dei testi sui quali poggia la reputazione dell’autore [...] considerato uno dei campioni dell’ateismo razionalista. [...] In realtà Flew si è convinto che, oggi come oggi, l’ipotesi di un ”Disegno Intelligente” sia l’unica in grado di spiegare le più recenti acquisizioni della scienza. Per questo ha deciso di proclamarsi non ancora credente, ma almeno ”deista”. [...] ha realizzato un video nel quale ammette, tra l’altro, che ”è difficile anche soltanto pensare a una teoria naturalistica e casuale dell’evoluzione a partire dal primo essere vivente”. Per Flew, dunque, la scienza ha finito per scoprire Dio o, meglio, un ente divino straordinariamente simile al principio primo di Aristotele. [...] Figlio di un pastore metodista, Flew ha elaborato le premesse del proprio ateismo filosofico già durante l’adolescenza. Non si è fatto convincere dalle argomentazioni apolegetiche di C.S. Lewis, l’autore delle Lettere di Berlicche, che pure ebbe modo di frequentare a Oxford. Anzi, proprio per ribattere alle tesi di Lewis nel 1950 Flew scrisse un saggio sul processo di falsificazione in teologia che ha rappresentato la pietra angolare della sua elaborazione concettuale. In tempi recenti, Flew non si è lasciato smuovere dal successo del cosiddetto argomento kalam, che postula l’esistenza di Dio partendo dalle più aggiornate teorie sulla nascita del cosmo. Su questo, anche dopo la presunta ”conversione”, Flew continua a pensarla allo stesso modo: se anche potessimo dimostrare che il Big Bang è stato originato dall’esterno, non saremmo comunque tenuti a ritenere che questo intervento sia di natura divina. Più che dall’infinitamente grande, insomma, Flew è stato persuaso dall’infinitamente piccolo. La struttura del Dna, sostiene, è talmente complessa da risultare impensabile al di fuori di quel ”Disegno Intelligente” che presuppone appunto l’esistenza di Dio. una convinzione che Flew ha maturato soltanto negli ultimi anni. Ancora nel 1988, in un dibattito con il teologo cattolico William Lane Craig, il patriarca dell’ateismo sembrava ben saldo nelle sue posizioni. L’occasione, del resto, era solenne: Craig e Flew erano stati invitati a ripetere il famoso dialogo radiofonico sull’esistenza di Dio organizzato dalla Bbc nel 1948, nel corso del quale il gesuita Frederick Copleston aveva tenuto testa al positivista Bertrand Russell. [...]» (Alessandro Zaccuri, ”Avvenire” 17/12/2004).