f.m.r, ཿCorriere della Sera 18/12/2004;, 18 dicembre 2004
Il ”British Medical Journal” ha pubblicato i risultati di uno studio del medico spagnolo Francisco Belda Maruenda, tifoso del Real Madrid secondo il quale gli arbitri non hanno colpe quando sbagliano a fischiare un fuorigioco: «Per la corretta applicazione della regola del fuorigioco l’arbitro e i guardalinee devono tenere d’occhio almeno cinque elementi: due difensori, la palla e un minimo di due attaccanti, chi fa il passaggio e chi lo riceve
Il ”British Medical Journal” ha pubblicato i risultati di uno studio del medico spagnolo Francisco Belda Maruenda, tifoso del Real Madrid secondo il quale gli arbitri non hanno colpe quando sbagliano a fischiare un fuorigioco: «Per la corretta applicazione della regola del fuorigioco l’arbitro e i guardalinee devono tenere d’occhio almeno cinque elementi: due difensori, la palla e un minimo di due attaccanti, chi fa il passaggio e chi lo riceve. Spesso gli attaccanti sono di più. Il tempo minimo necessario al sistema nervoso per processare tutte queste informazioni è di 160 millesimi di secondo. Troppo per la velocità della palla e dei giocatori, anche perché il campo visivo può essere decisamente ampio e bisogna considerare se gli attaccanti sono attivi o passivi nel contesto dell’azione. Il dato dei 160 millesimi non è più valido, serve molto più tempo. Ecco perché si vedono tanti errori di giudizio, ed ecco perché l’arbitro dovrebbe essere aiutato dalla televisione. L’unico problema è economico: la tecnologia può essere applicata alle gare internazionali o alle prime divisioni nazionali, non certo al calcio semiprofessionistico o amatoriale. Da qui la mia convinzione che il fuorigioco dovrebbe essere abolito».