Lucia Scajola, ཿPanorama 22/12/2004. pag. 134, 22 dicembre 2004
Per arginare il diffuso ricorso all’aborto selettivo a danno delle bambine, il governo di Nuova Dheli ha vietato a ginecologi e ostetriche di svelare ai genitori il sesso del nascituro
Per arginare il diffuso ricorso all’aborto selettivo a danno delle bambine, il governo di Nuova Dheli ha vietato a ginecologi e ostetriche di svelare ai genitori il sesso del nascituro. In India infatti il maschio si trova in una condizione di privilegio: non lascia mai la famiglia d’origine, anche quando si sposa, non deve portare la dote, ha il compito di presiedere alla cerimonia di cremazione dei genitori, assicurando loro un sereno passaggio a nuova vita e durante l’infanzia ha anche il privilegio di ricevere una razione di cibo maggiore rispetto a quella delle sorelle. Per arginare il divieto dell’esecutivo, però, alcuni medici, al termine delle visite di controllo, comunicano ai futuri genitori il sesso del piccolo iniziando a invocare divinità maschili o femminili («Jae Ganesh» se è un bimbo, «Jae Ambe» se è una piccola) o distribuendo dolcetti di qualità diversa.